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Immagine del redattoreJacopo Di Miceli

15 tattiche golpiste che Bolsonaro ha copiato da Trump



Sintetizzo qui in italiano questo pezzo imperdibile di Natalia Viana su Agencia Publica: 1/ SEMINARE IL DUBBIO

Come Trump, Bolsonaro ha delegittimato il processo elettorale fin dal suo insediamento, affermando che, se non ci fossero stati brogli, sarebbe stato eletto fin dal primo turno. 2/ USARE LE ISTITUZIONI PER DELEGITTIMARE IL VOTO

Se Trump aveva nominato una commissione sull'integrità del voto, sciolta nel 2018 per mancanza di prove di irregolarità, Bolsonaro ha usato il ministero della difesa per stilare rapporti sull'eventualità di frodi. 3/ CERCARE ALLEATI NELLE ISTITUZIONI

Proprio come Trump ha avuto una sponda nei deputati repubblicani, Bolsonaro ha avuto la sua migliore alleata in Beatriz Kicis, che ha presentato un disegno di legge per chiedere la stampa del voto espresso elettronicamente. 4/ NOTIZIE FALSE

Sia i trumpisti sia i bolsonaristi hanno usato i social per rilanciare, amplificare e drammatizzare le dichiarazioni false dei loro leader, ad esempio sostenendo che migliaia di schede elettorali fossero state precompilate. 5/ LIMITAZIONE DEL DIRITTO DI VOTO

Mentre i repubblicani limitano il voto via posta o alzano i requisiti per l'identificazione ai seggi per colpire i neri, per lo più democratici, Bolsonaro ha chiesto invano di cancellare la gratuità del trasporto pubblico il giorno del voto.


6/ PORRE CONDIZIONI PER ACCETTARE L'ESITO DEL VOTO

In campagna elettorale Trump rifiutò di accettare l'esito elettorale, qualunque sarebbe stato, e invitò i sostenitori a supervisionare lo scrutinio. Bolsonaro ha fatto lo stesso, sebbene solo gli ispettori siano ammessi ai seggi.


7/ STOP THE COUNT!

Se Trump aveva chiesto di fermare il conteggio dei voti mentre era in vantaggio, il figlio di Bolsonaro pretese il rinvio del turno di ballottaggio con il pretesto di violazioni della par condicio nelle trasmissioni radiofoniche. 8/ NON AMMETTERE LA SCONFITTA

Trump non ha mai riconosciuto di aver perso le presidenziali. Bolsonaro ha taciuto per 44 ore dopo la comunicazione finale del voto e ha poi giustificato i manifestanti bolsonaristi che bloccavano le strade.


9/ PRESSIONE SUL PARTITO PER RIBALTARE IL VOTO

Mentre Trump ha pressato Pence e i legislatori repubblicani per ribaltare il voto con interpretazioni forzate della costituzione, il partito di Bolsonaro ha incaricato una società di verificare falle nel voto elettronico.


10/ MOBILITARE I SOSTENITORI CON FINTE SCADENZE

Fino all'ultimo i trumpisti credevano che i giochi non fossero fatti e di poter reinsediare il presidente sconfitto il 6 gennaio. Allo stesso modo, i bolsonaristi hanno individuato più date per annullare la vittoria di Lula.


11/ USARE CONTI FASULLI PER PROVARE I BROGLI

Trump affermava che fosse "statisticamente impossibile" che avesse perso. In modo simile i bolsonaristi, come il sito argentino Derecha Diário, il cui proprietario è amico di Eduardo Bolsonaro, hanno detto che i conti non tornavano.


12/ SCAPPATOIE LEGALI PER RIBALTARE IL VOTO

Gli avvocati di Trump hanno intentato 62 cause per ribaltare il voto. Il partito liberale di Bolsonaro ha fatto un esposto sulla base di presunte irregolarità nelle macchine contavoti. Risultato: il giudice ha multato il partito.


13/ TENTARE DI COINVOLGERE I MILITARI

Se alcuni consiglieri di Trump spingevano per dichiarare la legge marziale o lo stato di emergenza, Bolsonaro ha consultato i militari perché appoggiassero l'invalidamento del voto sulla base delle condanne giudiziarie (poi annullate) di Lula.


14/ INCOLPARE LA SINISTRA DELLA VIOLENZA DI DESTRA

Se per i trumpiani l'assalto al Campidoglio sarebbe stato un false flag con agitatori di sinistra o dell'FBI, nella teoria del complotto dei bolsonaristi le violenze di dicembre e dell'8 gennaio sarebbero opera della sinistra.


15/ DISERTARE LA CERIMONIA DI TRANSIZIONE DEI POTERI

Trump è stato il primo presidente nella storia statunitense a non partecipare alla cerimonia di giuramento del suo successore. Bolsonaro è stato il primo presidente dal ritorno della democrazia a disertare l'investitura. Jacopo Di Miceli, giornalista, è il curatore di Osservatorio sul Complottismo (su Facebook, Instagram, Twitter e via newsletter che trovate raccolte qui). Per People ha pubblicato L'ideologia della paura.

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