Lo stillicido di uscite, dichiarazioni, prove di forza della maggioranza di Governo e della sua leader è ormai quotidiano. C'è davvero un fascismo che torna, se non con le marce e con i fez in una serie di sintoimatiche prime manifestazioni, o come sostiene una parte dell'opinione pubblica è tutta un'esagerazione, un argomento ridicolo e spuntato? E, nel caso, l'opposizione è in grado di contrastare questa deriva? Così Gianni Cuperlo, persona di riconosciuto equilibrio, citato nella newsletter di Michele Serra per il Post:
"Stamane ero in aula per la replica della Meloni e per la prima volta dopo gli otto mesi di governo ho provato la sensazione di una china allarmante. Lei è stata sguaiata, screanzata verso l'opposizione, ha alzato la voce oltre la logica e il costume di un capo di governo. Ha aggredito un libero intellettuale chiamandolo 'De Rita e correggendosi in "De Masi", indicandolo come nemico di democrazia e libertà. Ho parlato a margine con Conte (oggi è stato efficace) e ne ho colto lo stupore e qualche inquietudine per una espressione tanto inedita. Gli spalti della destra si alzavano in piedi con tratti tipici del tifo isterico e gli stessi banchi del governo (la prassi lo vieta) applaudivano senza troppi scrupoli della forma. Noi, le opposizioni, siamo stati soverchiati da quel clima diciannovista. Immagino che domani ci sarà chi spiegherà il tutto come una compensazione al fatto che al Consiglio europeo Meloni non otterrà nulla. Invece la mia sensazione è che dopo i mesi del rodaggio abbiano perso ogni freno inibitore e sia emersa la loro natura. Abbiamo i fascisti al vertice dello Stato e non so se siamo all'altezza di questa prova. Ma sento che quanto stiamo facendo (tutti) non basta. Scusa ma per me la giornata è di quelle che segnano un prima e un dopo. Ciao. Gianni".
A lettori e lettrici la risposta.
La sguaiata e coatta è quello che è, i suoi compari sono quello che sono; si auto definiscono, quindi inutile aggiungere altro. Anche perché sono convinto - e lo provo io stesso - insultarli ancora con note di biasimo significa ovviamente sfogarsi e quindi placare, anche se momentaneamente, il proprio animo. Ed è questo che è sbagliato. La loro arma è stata, nel ventennio e ancora oggi, la propaganda. Occorre combatterli con la stessa arma: non la propaganda, ovviamente, ma con l’informazione. Ed è quello che state ammirevolmente facendo voi. E da parte nostra condividere, senza sosta in maniera fredda ed efficace. Grazie.