Qualche giorno fa Joe Biden ha fatto un annuncio alla nazione americana passato un po’ in sordina, dalle nostre parti, e tuttavia molto interessante.
Il governo federale finanzierà una nuova organizzazione di volontariato che si chiamerà American Climate Corps. Una sorta di missionari del cambiamento climatico, oltre 20.000 giovani che saranno formati nel contrasto al cambiamento climatico con azioni molto pratiche, come l’installazione di pannelli solari, il ripristino delle zone umide costiere e l’efficientamento energetico degli edifici.
Una decisione, quella della Casa Bianca, che arriva in seguito alla lettera aperta in cui Alexandria Ocasio-Cortez e Ed Markey - i primi firmatari rispettivamente alla Camera e al Senato americani dell’ormai celebre Green New Deal - di fronte all’ennesimo fallimento del tentativo di far approvare dal Congresso questo provvedimento - a causa dell’ostruzionismo dei repubblicani -, hanno invitato Biden a esercitare i suoi poteri esecutivi per dare vita motu proprio a questo progetto.
Una scelta che ha precedenti illustrissimi, nei due presidenti democratici più popolari di sempre, Kennedy e Roosevelt. Il primo, infatti, proprio con un ordine esecutivo presidenziale introdusse i Peace Corps, un corpo di missionari della democrazia (come li definì JFK) che avrebbero dovuto portare pace, assistenza (e ottime relazioni con gli Stati Uniti) nei paesi ex-coloniali e che ancora oggi conta più di 8mila volontari presenti in 76 paesi del mondo.
È al New Deal di 90 anni fa, però, che dobbiamo il parallelo più appropriato coi Climate Corps. Nel suo piano di rifondazione degli Stati Uniti dopo la Grande Depressione, FDR incluse anche la creazione dei Civilian Conservation Corps, con il quale diede lavoro a più di 3 milioni di giovani piantando alberi, costruendo strade e parchi e apportando miglioramenti alle infrastrutture della nazione.
«Mentre adottiamo collettivamente azioni coraggiose per mitigare e rispondere ai cambiamenti climatici, addestriamo una nuova generazione di lavoratori per dare loro posti di lavoro ben retribuiti, dignitosi e sindacalizzati, e costruire la forza lavoro di cui abbiamo bisogno per la solida economia verde di domani».
Certo non ci aspettiamo che una compagine di governo che ha scelto come acerrimi nemici gli attivisti del clima e come grande satana le automobili elettriche possa prendere esempio, ma anche in vista delle prossime elezioni europee, è così difficile immaginare un servizio civile climatico a livello comunitario? No, perché per ora la versione europea del Green New Deal che Von Der Leyen aveva promesso nel suo discorso inaugurale è rimasta, appunto, una promessa. Questo potrebbe essere un primo gesto molto concreto, è un’occasione per decine di migliaia di giovani.
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