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  • Immagine del redattoregiuseppe civati

Che sciocchi questi migranti



In più di trent’anni, perché questa storia è ormai lunghissima anche se sembra sempre che siamo al primo sbarco, i migranti non hanno imparato nulla.


Continuano ad avventurarsi sui barconi, quando potrebbero prendere un aereo, procurarsi un visto, farsi raccomandare da qualcuno, senza spendere che pochi euro per il viaggio. E invece si ostinano a prendere i barconi, foraggiando i trafficanti, sostenendo l’economia libica e non la nostra.


Un’idiozia vera e propria. Nel frattempo, noi, invece, ci siamo attrezzati. Non abbiamo cambiato la Bossi-Fini, abbiamo sostenuto la Libia e l’abbiamo dotata di mezzi militari, abbiamo chiuso gli occhi sui campi libici, abbiamo prodotto codici di condotta (perché noi ci teniamo alle sfumature morali) e, a livello europeo, ci siamo tenuti Dublino, così da poter polemizzare con i burocrati Ue senza offrire alcuna soluzione. Abbiamo coniato curiose espressioni – su tutte, «taxi del mare» – per bollare le Ong che sole si oppongono a questo stato di cose, perché tutti i governi si sono comportati così. Con la cattiveria che ci vuole.


Noi sì che siamo intelligenti. Un po’ cinici, dirà qualcuno, ma cosa volete che sia. Ci va bene così. Del resto, i bianchi siamo noi, non abbiamo più le colonie ma continuiamo a fare affari in Africa, per le materie prime, che non sono gli esseri umani, no, sono i minerali. Facciamo scoppiare guerre, quando ci conviene, e al massimo corrompiamo i potenti di quei paesi, per farli stare dalla nostra parte, quasi sempre con successo. Abbiamo il passaporto buono, così possiamo andare ovunque. Spiace per tutti gli altri, che invece trovano qualche difficoltà.


[Questo articolo è ovviamente provocatorio, perché, lo ricordiamo, chi migra da alcuni paesi non ha possibilità di ottenere il visto, non ha vie legali per entrare nel nostro Paese e in generale nell’Unione europea (se non per rarissime eccezioni), non può quindi venire in aereo. E chi sale sulle barche rappresenta comunque una minoranza dei flussi migratori verso l’Italia]

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