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Chi ha l'obbligo di proteggere i diritti umani dei migranti?



E passata, ovviamente, in sordina una sentenza del tribunale europeo che coinvolge Frontex. Il contesto della causa è ciò che accade quotidianamente ai confini europei, ovvero: vi è stato un respingimento illegale e Frontex ha contribuito ad effettuarlo. Il tribunale dice che su Frontex non ricade alcuna responsabilità. E questo oltre a creare un precedente pericolosissimo, è anche alquanto problematico.


Prima cosa: i respingimenti sono illegali. Il diritto internazionale sulle migrazioni non sempre è chiaro e il più delle volte risulta interpretabile ma sui respingimenti non potrebbe essere più cristallino: non si respinge, punto. Al massimo si rimpatria che sono due cose ben diverse, e la differenza sta soprattutto nella legalità della procedura. Il divieto di respingimento è inoltre un diritto fondamentale dell’essere umano. Eppure, i respingimenti sono ormai prassi dei confini europei. E Frontex contribuisce. Ci sono centinaia di testimonianze di persone migranti che descrivono chiaramente le uniformi degli agenti Frontex che partecipano ai respingimenti.


Ora, per capire il signifcato della sentenza vanno dette due parole su Frontex. Si legge dalla sentenza che "l'agenzia non può entrare nel merito di una decisione di uno Stato". E questo è vero. Ma qua non si discute del ruolo di Frontex sui processi decisionali di rimpatrio o richiesta d’asilo. Il punto è un altro. Il punto è se Frontex sia venuta meno ai suoi obblighi a non assistere a violazioni di diritti umani fondamentali.

Dal regolamento di Frontex si legge che nel caso la decisione di uno Stato membro riguardo il rimpatrio o la sua attuazione non sia conforme all'obbligo che incombe ai sensi del diritto dell'UE, Frontex ha l’obbligo di intervenire.

Inoltre, Frontex è obbligata a proteggere gli individui dalla violazione dei diritti fondamentali. C’è poi un articolo nel regolamento (2016/1624) che fa riferimento proprio ai respingimenti, ovvero al divieto di questi. Frontex deve assicurarsi di garantire che il divieto sia rispettato.

Ecco con la sentenza del tribunale europeo parrebbe che anche in caso di tali violazioni, Frontex può stare tranquilla. Se non interviene la responsabilità non è sua.


Ora, immaginate come avvengono i respingimenti che sono già di per sé illegali anche se non ci fosse tutto il contorno. Ma il contorno c'è e funziona così: persone messe in fila, denudate, picchiate e derubate. E in questa procedura Frontex può starsene lì ferma omettendo di intervenire. Ripeto, nel caso non fosse chiaro, l'agenzia europea che ha l'obbligo di intervenire in caso di violazione di diritti umani sui confini può assistere ad esse senza muovere un dito che ne uscirebbe comunque pulita.


Ed eccola qui, signore e signori, l’ipocrisia europea della difesa dei diritti umani.

Ossigeno

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