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Immagine del redattore Paolo Cosseddu

Dormi sepolto in un campo largo

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Propositi per il nuovo anno che arriva: buttare via le cose vecchie e rotte. Dalla finestra, come si faceva una volta, che poi qualcuno si faceva prendere la mano e buttava giù il cesso. Già, dirà qualcuno, ma poi come si fa, senza cesso in casa? Non importa, intanto buttiamo: altrimenti ce lo teniamo per sempre, quel cesso crepato e guasto. Ad esempio - giudicate voi se è o no un’analogia - questa grandissima rottura di cabbasisi con cui ci perseguitano ormai da anni, il famoso campo largo del centrosinistra imperniato sul rapporto tra Pd e Cinque Stelle. Già, di nuovo dirà qualcuno, ma poi come si fa a vincere? La matematica non mente: per sperare almeno di pareggiare quelli che stanno dall’altra parte, bisogna mettere insieme tutti gli altri, o almeno il più possibile. E va bene, essenzialmente però i modi sono due: uno è quello di mettersi tipo zerbini, con la faccia sotto i piedi di Conte, aspettando i comodi suoi. E quello, giustamente, se li fa: si presenta come rappresentante del popolo, fa l’esame del sangue e delle urine a tutti gli altri, mentre intanto si mette d’accordo con la destra per spartirsi i posti in Rai e salva il Governo come accaduto pochi giorni fa nel voto sul Mes. E come se non bastasse fa pure la morale. Anche no, grazie, basta, dai, non se ne può più. Oppure, si fa come ha fatto Meloni con il resto del centrodestra per tutta la scorsa legislatura: i secondi governavano, lei martellava, e pian piano li ha prosciugati. Poi, quando è arrivato il momento delle elezioni, l’inevitabile alleanza l’ha comunque portata a casa, ma alle sue condizioni. E adesso è lei, che governa.

Tutto il contrario del centrosinistra: tre anni a governare insieme, a digerire le giravolte di un partito, leader annesso, che ha fatto sistematicamente il contrario di quello che diceva fino al giorno prima, da Bibbiano in poi, comprese le alleanze con letteralmente chiunque, e alla fine si è presentato alle politiche per i fatti suoi, e ha capitalizzato per sé, col bel risultato di far vincere quegli altri. Evitiamo il bis, per favore: perché insistere a farsi del male? Certo lui è furbo, sfacciato, ma se lo può permettere soprattutto grazie a chi è così fesso da lasciarglielo fare, in un rapporto tossico da manuale, e da cui difficilmente si uscirà continuando a subire mazzate tenendo la testa bassa. Tanto, alle Europee ognuno va per conto proprio, e alle amministrative i voti pentastellati spesso non sono così determinati: in prospettiva, meglio perdere qualche Comune, che il Paese. Vadano affanculo, intanto. Poi, quando avranno abbassato le orecchie, si vedrà.

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