L’Europa è ormai un tema degno di far parte dell’agenda politica solo per le destre che vogliono distruggerla. Per le forze progressiste di governo è al massimo una voce in un elenco, al pari dell’ambiente o dei diritti, niente di più. È ironico, no? E spaventoso, anche, perché quelle destre avanzano dappertutto, e in breve tempo potremmo trovarci a scivolare dentro una nuova realtà continentale, non quella di libertà e democrazia immaginata a Ventotene, ma una molto più oscura.
Così, nel 2024, le prossime elezioni europee si consumeranno nella solita indifferenza per le questioni importanti, schiacciate dal solito prevalere delle piccolezze interne, e ovviamente interessano ancor meno le tornate elettorali degli altri Paesi. Presto si voterà in Spagna, e quel voto ci interessa eccome. In Europa le relazioni politiche sono ancora troppo deboli, soprattutto a sinistra. La destra, quella estrema, nel corso degli ultimi anni si è organizzata, proponendosi come un cartello politico vero e proprio (anche se poi sappiamo che il nazionalismo degli uni entra presto in conflitto con il nazionalismo degli altri, come abbiamo visto con le politiche migratorie e non solo). Lo sa bene Giorgia Meloni, che era andata a proporre in spagnolo il suo greatest hit di mamma-donna-cristiana-eccetera, e si è fatta risentire ancora pochi giorni fa, ora che è a capo di un governo e quindi rappresenta il modello fattibile per tutte le altre destre continentali. Loro lo hanno capito, come si fa.
Partecipare, da lontano e però anche da vicino (in Spagna, proprio, attraverso i nostri contatti che vivono là, perché gli italiani in Spagna sono ben 300mila, un esercito), a elezioni come quelle spagnole ha questo significato: se vogliamo che l'Europa viva politicamente siamo noi a doverci impegnare per farla vivere. E la proposta politica di Sumar ci convince e ci appassiona, come se fosse la nostra.
Circola il video di un bel comizio di Sumar, in cui risuonano queste parole: «Il partito socialista titubava sull’aumento del salario minimo, Yolanda non ha titubato e lo ha aumentato. Il partito socialista titubava sul garantire i diritti ai rider, Yolanda non ha titubato, lo ha fatto. Il partito socialista titubava sulla riforma per migliorare le condizioni dei lavoratori, Yolanda non ha titubato, lo ha fatto. Il partito socialista tituba ogni volta che sorgono questioni importanti». Non ci ricorda qualcosa?
E quindi, diamoci da fare. Anche un singolo voto conta. E il risultato di una forza politica come quella guidata da Yolanda Díaz può cambiare il dato politico. Per la Spagna e, come abbiamo detto, per l'Europa.
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