Leggiamo su Twitter (Ultimora):
Guido #Crosetto (#FdI): "Lollobrigida era atteso a Caivano e non voleva far attendere centinaia di bambini e cittadini. Nessun disservizio o aumento di spesa: è sceso ad una fermata per arrivare in tempo".
A parte che non sapevamo ci fosse una fermata Ciampino sul TAV verso Napoli e il Mezzogiorno. Potrebbe essere un’idea anche questa, del resto c’è l’aeroporto.
La questione però che l’augusto ministro ci pone è tutt’altro che peregrina.
Ora tutti i pendolari, i frecciati e gli intercitici, si chiederanno: perché non ci abbiamo mai pensato? Perché non farlo sempre? In effetti, soprattutto se un treno è in ritardo, si può far passare un addetto per i vagoni – un po’ come si faceva un tempo per le prenotazioni del ristorante – per stabilire la stazione di discesa che si preferisce.
Anzi, Trenitalia e Italo dovrebbero studiare un sistema perché l’opzione "Lollobrigida" sia prevista anche al momento dell’acquisto del biglietto.
Standard, Premium, Business, Silenzio e Lollobrigida.
Siccome c’è al governo il populismo, però, vorremmo che il servizio fosse universale e non solo limitato a ministri, amici e parenti, giusto?
«Se avanzo, seguitemi. Se scendo, imitatemi»: la stazione a chiamata sarebbe davvero un colpo da maestri, soprattutto per chi vive in località non previste e sottovalutate, periferie, aree interne, provincia diffusa. È un messaggio al Paese. Scendete dove vi pare. L’Italia è ferma, fermatevi anche voi.
PS: nella foto, i "bambini" che attendevano Lollobrigida.
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