Questa settimana abbiamo ben due novità da annunciarvi. La prima è "Gaza, la scorta mediatica", di Raffaele Oriani.
Il 7 ottobre 2023 segna l’inizio del nostro nuovo presente. Quel giorno, un orrendo massacro sconvolge Israele; da quel giorno, la vendetta israeliana fa strage di palestinesi. I mesi passano, ma il prezzo del sangue sembra inestinguibile: travolge case, scuole, ospedali e la vita di troppi civili innocenti. Ma mentre l’opinione pubblica è sempre più atterrita, i grandi organi d’informazione mostrano grande reticenza. Si può essere spettatori al tempo dei massacri? Si può parteggiare per chi dice di difendersi, quando la difesa diventa sterminio? Raffaele Oriani, giornalista professionista e storico collaboratore del Venerdì di Repubblica, ha scelto di chiamarsi fuori dal suo mondo per non partecipare alla “scorta mediatica” che accompagna l’apocalisse di Gaza. La sua scelta radicale, e la lettera con cui la ha motivata, hanno avuto un’enorme risonanza sui social: oltre un milione di visualizzazioni, migliaia di commenti, la sensazione diffusa che un giornalista abbia rotto il muro dell’omertà e si sia sintonizzato con il sentire comune. Ora Oriani racconta la sua esperienza, e mette nero su bianco le tappe di un appuntamento mancato: la libera stampa era chiamata a indagare e denunciare i massacri di civili. Non l’ha fatto. Perché si è scelto di stare a guardare? E quali sono i vuoti informativi che hanno favorito lo sterminio? Mai come in questi mesi i giornalisti avrebbero potuto fare la differenza, eppure hanno scelto manzonianamente di “troncare e sopire”. Ma è anche così che nascono i genocidi. Anche il secondo libro che vi proponiamo - "La luce di Şingal", di Sara Lucaroni -, purtroppo, parla di un'altra popolazione massacrata, quella dei curdi yazidi.
Ottobre 2014. Una telefonata dalla montagna di Şingal, al confine tra Turchia, Siria e Iraq, cambierà per sempre il modo di raccontare il mondo di una giovane giornalista. A chiamare è un combattente yazida, una piccola comunità decimata dalla furia dell’Isis, l’organizzazione terroristica che di lì a poco avrebbe colpito anche l’Europa con una serie di sanguinosi attentati. Mentre migliaia di donne sono scomparse, rapite per diventare schiave, e quasi mezzo milione di sfollati fugge dalle proprie case per mettersi in salvo, inizia il viaggio di una giovane donna che da sola decide di raggiungere quelle terre ancestrali per raccontare la tragedia di un popolo fino ad allora sconosciuto e per capire il male che porta con sé ogni conflitto.
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