Contrariamente a quanto affermano i titoli sparati e gli articoli fuorvianti di cui ha scritto ieri Stefano Catone, siamo abituati a ricevere, al termine dell’estate, tristi notizie che arrivano dal mondo dei ghiacciai. Ritiri, crolli, scomparse. Non c’è da sorprendersi: su una Terra sempre più calda a causa della nostra influenza sul clima, lo spazio destinato ai ghiacciai è inesorabilmente destinato a ridursi. Come scrive Giovanni Baccolo, autore de I ghiacciai raccontano, «Vittima, strumento di conoscenza e fonte di impatto. I ghiacciai sono il simbolo più completo del cambiamento climatico, il simbolo eccellente.»
I ghiacciai, infatti, non sono soltanto un affascinante fenomeno che impreziosisce i paesaggi montani: ognuno di essi è un piccolo mondo che comunica con l’ambiente in cui è immerso. Raccontare alcune delle storie custodite al suo interno è il fine del libro che vi proponiamo oggi. Perché per comprendere la portata dell’epocale cambiamento provocato dal nostro impatto sul clima, è bene conoscere quanto stiamo perdendo, insieme al ghiaccio che fonde, come ci ricorda l'autore:
« La consapevolezza che, stagione dopo stagione, i ghiacciai si deteriorano ci spinge ad avvertire una particolare simpatia verso di essi. Così come ognuno di noi invecchia, i ghiacciai scompaiono. Ritroviamo nel loro comportamento la nostra atavica paura della fine. Non è un caso se la notizia della scomparsa di un ghiacciaio ci colpisce al pari di quella provocata dall’estinzione di una specie vivente. Perdere un ghiacciaio significa perdere in modo irrimediabile un pezzetto della natura che consideravamo eterna e inscalfibile. Assistiamo per la prima volta nella nostra storia alla scomparsa di un fenomeno naturale. Sapere di essere gli artefici di questo processo non può che coinvolgerci ancora di più, toccando le nostre corde più profonde.»
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