Prendo in prestito da Andrea Pennacchi una porzione del suo monologo gandalfiano a Propaganda Live. Perché in poche battute riassume quello che con Ossigeno (in particolare il numero 12) abbiamo definito negazionismo del futuro: una sorta di negazionismo onnicomprensivo, che se la prende proprio con il mutamento, con il divenire, con la novità e che ci riporta con una macchina del tempo a un’epoca che non abbiamo vissuto e che riteniamo in ogni caso migliore della nostra. Un negazionismo del clima, della tecnologia, a volte della scienza, sempre e comunque delle trasformazioni sociali. «Il futuro ha le ore contate», ci ripetono questi soggetti politici molto pericolosi. Per noi e soprattutto per chi verrà dopo di noi.
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