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Il Babbo Natale che Giorgia Meloni con i suoi parenti, acquisiti e associati, ci riserva non porta regali, no: toglie diritti.
Un po’ a tutti, come si è visto con la straordinaria vittoria appena ottenuta contro il salario minimo. Del resto, è il paese della rendita e della posizione, chi non ha né l’una né l’altra si arrangi. Lo sappiamo, prendersela con i più giovani è ormai tradizione anch’essa: sono da anni i più vessati, anche dai Babbi Natale dei governi precedenti. La novità è che questo governo, anche se viene poco notato dai commentatori più sofisticati, se la prende con i più piccoli. Soprattutto se più poveri, in una sorta di narrazione dickensiana alla rovescia.
I diritti li toglie prima di tutto alle loro famiglie, avendo cancellato come un fastidio il reddito minimo. Togliendo serenità, aumentando la paura.
Per il resto, altro che presepe. Tutto l’opposto. Li toglie ai minori stranieri non accompagnati che, decreto dopo decreto, sono destinati a essere “accolti” nel peggiore dei modi. Del resto, non sono bambini come i nostri, quindi possono finire nei centri degli adulti, senza che questo costituisca alcun problema.
Li toglie ai minori figli di coppie non tradizionali – come se poi le loro coppie fossero così tradizionali, ma lasciamo stare – perché le “colpe” dei padri devono ricadere sui figli. E se i padri o le madri sono due, doppia colpa.
Li toglie a tutti, indistintamente, in una battaglia contro il futuro che ovviamente questo governo e questo paese perderanno ma cosa volete che sia: il paese invecchia e l’importante è rassicurare i vecchi, al massimo quelli di mezza età. Sono loro quelli più numerosi, sono loro quelli che votano.
E soprattutto, questo Babbo Natale all’incontrario porta un sacco di carbone alle nuove generazioni. Perché il cambiamento climatico non esiste, come ci hanno spiegato gli amici del vicepremier convenuti da ogni confine a Firenze. E non c’è alcuna emergenza, se non quella rappresentata dai giovani (sempre loro) che bloccano le strade e le autostrade, e che vanno sgominati una volta per tutte. Vale per Natale, per la fine dell’anno e, anche, per la fine del mondo.
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