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  • Immagine del redattore Paolo Cosseddu

In Europa a fare cosa?



Franza o Spagna, ma al limite anche Italia, sempre beninteso purché se magna: quanto accaduto ieri all’Europarlamento svela in tutta la sua abissale pochezza la stupidità di tutto ciò che si è visto e ascoltato sin qui sulle prossime elezioni europee. Si votava infatti il nuovo patto di stabilità, e i rappresentanti italiani tutti, di ogni partito e colore, di maggioranza e opposizione, si sono astenuti. Quasi senza eccezioni: il M5S ha votato contro, ironicamente l’unico a mantenere una certa coerenza, e solo tre dicasi 3 a favore, Herbert Dorfmann della Südtiroler Volkspartei, Lara Comi di Forza Italia e Marco Zullo, ex Cinque Stelle. Basta. Si sono astenuti gli eletti della maggioranza, malgrado il nuovo patto fosse stato negoziato da un ministro dell’Economia che è espresso dalla Lega e malgrado fosse stato salutato come “migliorativo per l’Italia”, e quindi un successo per questo Governo, da Giorgia Meloni in persona. E si sono astenuti quelli del Pd, malgrado il patto sia stato gestito da un Commissario europeo, Gentiloni, che è espressione proprio del Pd. Siamo oltre il ridicolo.

Verrebbe quindi da chiedersi perché, da mesi, discutiamo di chi farà il capolista e dove, di nomi da mettere o non mettere nel simbolo, di vecchie glorie da strappare al pensionamento, di politici in carriera in vista di fine mandato, e quindi da ricollocare, di persone - wannabe personalità - da pescare nella famosa società civile di cui, di tutte e tutti loro, se va bene sappiamo dei loro trascorsi impegni, ma poco o nulla di cosa pensino delle questioni che materialmente andranno a discutere se poi dovessero risultare elette. Del resto, come dimostra plasticamente il voto di ieri, a questo punto non lo sappiamo più neppure dei partiti, cosa pensano, figuriamoci dei candidati.

Ma del resto, cosa volete che sia, dopotutto la disciplina di bilancio è “solo” la più importante delle questioni comunitarie, quella che una legislatura dopo l’altra fissa il tetto di quanto è spendibile, sì insomma di quanti soldi ci sono per fare qualsiasi cosa. Tipo quelle che poi puntualmente non vengono fatte, dalla sanità all’ambiente al sostegno al lavoro e così via, per ragioni le più varie tra le quali in particolare quella secondo cui “è colpa dell’Europa cattiva”, mica nostra. Già. Poi non lamentiamoci.

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