Joe Formaggio è consigliere di Fratelli d’Italia in Veneto. Introduce un tema già sfiorato dall’ineffabile Lollobrigida (tra sostituzione e ceppi etnici) in più di un’occasione e molto popolare tra quelli come loro negli Stati Uniti. Si chiama suprematismo. Un suprematismo, per definizione, bianco.
Pare che questa volta la dirigenza nazionale del partito di Giorgia Meloni lo abbia fermato, per un eccesso di razzismo. Il tema però è strisciante, in mille dichiarazioni più o meno istituzionali, commenti e tormentoni. Gli italiani veri sono bianchi, quelli neri – o, comunque, scuri – sono italiani ma fino ad un certo punto. Non c’è bisogno di andare negli stadi o sorprendersi perché qualche in qualche coro si bercia che «non esistono neri italiani». Lo si può leggere in controluce in molti articoli sulla demografia, che parlano di scomparsa degli italiani, in molti commenti sulle vittorie sportive, rivendicate nei medaglieri ma molto meno introiettate politicamente, in illuminate elucubrazioni sulla italianità di questa o quella persona, come è recentemente capitato al generale di cui molto si è parlato.
Si legge anche nei documenti congressuali del partito di Formaggio e Meloni, per esempio nelle tesi di Trieste, e ovviamente nelle forze politiche che dichiaratamente si richiamano al fascismo.
La società italiana cambia, anzi, è già cambiata. Ed è stata poco raccontata questa trasformazione, se non in termini – guarda caso – allarmistici. Come se, oltre a essere ottimi atleti, gli italiani che preoccupano questi fanatici dell’italianità, non fossero già parte della comunità nazionale, non avessero scelto questo paese per vivere e per far crescere i propri figli. Che sono o diventeranno cultori di Dante e Manzoni – per citare ancora Lollobrigida –, che porteranno avanti le nostre tradizioni insieme alle loro, che vivranno in un paese che cambierà ancora e ancora. E che peraltro è sempre cambiato, nella sua storia millenaria: e qui aiuterebbe, per i fascistoidi di oggi, proprio il riferimento all’antica Roma.
La cosa più incredibile di tutte è che tutto questo è già successo ed è successo proprio agli italiani. Che soprattutto dalle regioni meridionali e dal Veneto (!) emigrarono a milioni. Migranti economici, si sarebbe detto, pensate un po’. E allora non sembrarono, agli abitanti del Nord Europa o agli Wasp d’Oltreoceano, proprio bianchissimi. Anzi. Noi, per ribadirne l’italianità, gli abbiamo concesso il diritto di voto all’estero. A chi invece sceglie l’Italia facciamo un sacco di problemi, proprio nel riconoscimento della cittadinanza e del diritto di voto. Che paese bizzarro.
Ed è già successo anche che gli italiani, proprio quelli fanatici e soprattutto in “quel” periodo, invadessero regioni meno bianche della nostra, comportandosi nel peggiore dei modi, come tutti i bianchi hanno fatto nella storia del mondo.
Ah, se la sinistra raccontasse una storia diversa e lo avesse fatto con convinzione in questi anni. Ah, se a guidare il Paese fossero già i bambini delle nostre elementari, che vivono già in un altro mondo. Quando diventeranno grandi e governeranno loro, a prescindere dal colore della pelle e dalla provenienza dei genitori o dei nonni, forse sarà un paese meno cretino e meno stronzo di quello in cui viviamo oggi.
Comments