Marco Vassalotti
L'impietoso bollettino dei naufragi

09:20 - Cinque barconi di migranti sono affondati al largo della città meridionale di Sfax, provocando 67 dispersi e nove morti
09:29 - Due naufragi avvenuti ieri in area Sar maltese: 8 cadaveri e 97 superstiti a Lampedusa
10:47 - A Lampedusa circa 3mila in hotspot.
10:50 - Sale a 91 il numero delle vittime del naufragio a Cutro: recuperato il corpo di un uomo
13:28 - La Geo Barents arriverà a Bari questo pomeriggio: a bordo ci sono 190 naufraghi
14:46 - Salito a 29 il numero di morti dei due naufragi al largo della Tunisia
16:55 - Altro barchino arrivato a Lampedusa con 46 migranti
17:12 - Nuovo sbarco a Roccella Jonica, 300 su peschereccio
È un bollettino impietoso, quello che è arrivato ieri dal Mediterraneo. Lo ha pubblicato La Stampa tra gli aggiornamenti del suo sito, ed è impressionante leggerlo tutto insieme: altri naufragi, altri morti, un flusso continuo di barchini, gommoni, vecchie imbarcazioni sulle quali da settimane migliaia di persone cercano di arrivare in Italia, ma soprattutto in Europa, scappando da guerre e devastazioni.
Un bollettino che si aggiunge alle immagini orribili che negli scorsi giorni ha pubblicato Seawatch: le navi della cosiddetta “guardia costiera” libica che sparano contro le imbarcazioni dei migranti in difficoltà, invece di soccorrerle. Navi che alla cosiddetta “guardia costiera” abbiamo consegnato noi e che finanziamo noi, attraverso quei maledetti accordi con la Libia votati in Parlamento da tutti, o quasi.
Un bollettino di fronte al quale la risposta di chi ci governa è terrificante nella sua disumanità, ridicola nella sua incapacità di dare risposte.
Il Ministro dell'Interno che accusa "l'opinione pubblica favorevole all'accoglienza" di spingere i migranti a partire; gli esponenti della Lega che accusano le ONG di intralciare i soccorsi, e rimangono anche seri mentre lo dicono. Il silenzio di Meloni, dopo la tragedia di Cutro e la farsa di quel consiglio dei Ministri a seguito del quale per andare a trovare i parenti delle vittime non c'era tempo, ma per andare a cantare al karaoke organizzato da Salvini per il suo compleanno sì.
Ed è incredibile che, dopo anni di propaganda infima sui migranti, ora la strategia di Meloni sia quella del silenzio, mentre la Guardia Costiera - per evitare altre Cutro - è costretta ad affidare di nuovo alle navi ONG salvataggi multipli, quelli che Piantedosi voleva vietare per decreto.
Con la nostra casa editrice in silenzio non siamo rimasti mai, anche quando i più astuti commentatori consigliavano di abbassare i toni. Perché di fronte a vite umane in pericolo, di fronte a palesi violazioni dei più basilari diritti umani a pochi chilometri da noi, di fronte al grido d’aiuto di uomini, donne e bambini in difficoltà non si può restare zitti.
Ce ne siamo occupati a nostro modo, attraverso i libri che abbiamo pubblicato, perché tra qualche anno ci verrà chiesto conto di tutto questo, delle morti, della mancanza di umanità, del razzismo che ha alimentato questa disumanizzazione. Perché i libri e la cultura aiutano a tenere accesa una luce che in troppi vogliono spegnere.
Lo abbiamo fatto, da ultimo, attraverso “Resq”, il libro di Alessandro Rocca che racconta proprio la storia di una nave ONG: una parte del ricavato - lo sapete - andrà a sostenere il loro progetto di tornare al più presto in mare a salvare vite, a documentare, a rendere un servizio alla nostra umanità.
È un libro importante, soprattutto in questi giorni. Se vuoi, puoi acquistarlo qui. Ma soprattutto ti invitiamo a leggerlo, a diffonderlo, a usarlo per tenere in vita quella luce. Salvare vite è sempre una buona idea.