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Immagine del redattoreFranz Foti

La destra americana vola, stavolta letteralmente


Da qualche giorno gli elettori americani stanno assistendo a un'ulteriore escalation della campagna elettorale in vista delle elezioni di midterm (e del rinnovo di diversi governatori) che li aspetta il prossimo 8 novembre.

Il delfino di Trump, il governatore della Florida Ron De Santis ha infatti cominciato a spedire - letteralmente - migranti agli stati del nord.


Sono mesi ormai che De Santis e i colleghi Abbott e Ducey - rispettivamente governatori di Texas e Ariziona - offrono ai migranti che attraversano i loro confini o sbarcano sulle loro coste una scelta: un biglietto verso la città più vicina dei loro rispettivi stati, al costo di 50 dollari, oppure un viaggio gratis in pullman verso una città del nord, purché democratica, e possibilmente una delle cosiddette "città santuario", cioè quelle le cui amministrazioni si sono rifiutate di implementare le barbare misure di Trump sul rimpatrio degli immigrati clandestini.

De Santis è in corsa per un altro mandato da governatore, ma soprattutto non nasconde di guardare alla nomination repubblicana per le presidenziali del 2024, ed è perciò sempre a caccia dei riflettori, e soprattutto di mosse ad effetto che lo accreditino come il vero campione dell'ultradestra trumpista. Al punto che la scorsa settimana ha deciso di alzare la posta in questo gioco crudele al rimpallo dei migranti, pagando - ovviamente coi soldi dei contribuenti della Florida - un volo charter che ha portato alcune centinaia di migranti - a cui peraltro era stato detto che sarebbero andati a New York o Washington - nella celebre Martha's Vineyard, luogo di villeggiatura della costa est caro ai Kennedy, ma anche ai Clinton e agli Obama, e in generale all'establishment liberal.


Questa volta, però, il giocattolo potrebbe esplodergli in faccia.


Non mi riferisco in particolare alla sacrosanta indignazione che questo ennesimo disumano colpo di teatro ha scatenato in larga parte dell'opinione pubblica - sappiamo che la destra trumpista se ne frega (uso il termine non a caso) di cosa pensa chiunque parte del suo zoccolo duro di fan sfegatati - anche se diversi analisti dicono che gli elettori indipendenti non vedono di buon occhio questa trovata, specie perché fatta a spese loro, con uno stanziamento per questo e i prossimi voli di ben 12 milioni di dollari.


Ciò che sembra possa dare da pensare - prima o poi capita a tutti - a De Santis sono alcune inchieste giornalistiche, in particolare del New York Times e del sito di news The Daily Beast.

Il primo ha intervistato diversi dei migranti spediti al nord in questi mesi, scoprendo che - pur senza negare i grossi problemi di gestione degli enormi flussi di persone - molti di loro loro sono felicissimi di non essere stati costretti a rimanere negli stati governati dai repubblicani, perché nelle metropoli democratiche hanno trovato presto lavoro e hanno potuto ricevere una buona accoglienza. Allo stesso modo, la comunità di Martha's Vineyard, pur colta del tutto impreparata dal colpo ad effetto di De Santis, si è subito prodigata per dare accoglienza ai migranti sbarcati dal volo charter pagato dalla Florida, mettendo a disposizione le palestre delle scuole come ricoveri e gli studenti delle classi di spagnolo come interpreti.

Inoltre, la dichiarazione della vice di De Santis, che presa dalla foga ha minacciato gli stati del nord di spedire loro anche "migliaia di cubani", ha fatto insorgere l'amplissima e molto influente comunità cubana della Florida, storicamente piuttosto legata ai repubblicani. Incuriositi da questa vicenda, i giornalisti di The Daily Beast hanno scoperto che, nonostante nei giorni precedenti al famigerato volo siano sbarcati centinaia di migranti provenienti da Cuba, stranamente nessuno di loro - e nessun cubano in generale - è stato messo sul volo verso nord. Curioso, no? Sembra quasi che De Santis abbia voluto risparmiare proprio i migranti che avrebbero potuto metterlo in cattiva luce presso una parte del suo elettorato.


È presto per dire se la trovata del governatore della Florida è destinata a rivelarsi un mezzo flop, ma è pur vero che De Santis ha intanto sospeso il volo previsto in queste ore per Rehoboth Beach, località turistica del Delaware dove hanno casa i Biden.


Allo stesso tempo, va anche detto che alla base trumpiana è piaciuto moltissimo vedere alcuni dei maggiori esponenti del proprio partito giocare con le vite di migliaia di persone per puro tornaconto elettorale. E indubbiamente, se il tentativo della destra era quello di spostare l'attenzione degli elettori dall'economia e dal diritto all'aborto verso l'immigrazione, questo è in parte riuscito.


Tentativo che la destra italiana sta facendo da mesi anche qui da noi in Italia, e vedremo domenica con che esito (non sono fiduciosissimo, confesso). D'altro canto, proprio nella Orlando di De Santis, parlando dal palco della convention della destra USA, il celebre CPAC, Giorgia Meloni aveva dichiarato nel suo inglese pericolante:


«Vedo cose incredibili che accadere al confine tra gli Stati Uniti e il Messico, e penso alla nostra Sicilia: migliaia di migranti a cui è concesso entrare senza documenti o permessi, che finiscono ad affollare i bassifondi delle nostre città, facendo concorrenza al ribasso agli stipendi dei nostri lavoratori e spesso compiendo crimini.

Non ci arrenderemo davanti a tutto questo. No, non lo faremo. Li combatteremo a testa alta.»


Era questo che la premier (forse) in pectore della destra aveva in mente? Allacciate le cinture.

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