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  • Immagine del redattore Paolo Cosseddu

La destra woke

Aggiornamento: 23 mag 2023



È il colmo: da una destra fascistella nei modi, nelle parole e nei riferimenti ci si aspettava sprezzo del pericolo, cuore oltre l’ostacolo, petto in fuori, se avanzo seguitemi se indietreggio sparatemi, non mancò il valore ma la fortuna e tutto quell’armamentario di retorica purtroppo dimentica del fatto che i fascisti, soprattutto, sono passati alla storia come codardi come lo sono, sempre, i bulli. E infatti frignano continuamente, in particolare da un paio di giorni, dopo che la ministra Roccella è stata contestata al Salone del Libro di Torino. Perché sono delicati, questa è la notizia, se la prendono con la woke culture ma sono wokissimi, sensibiloni, come Will Smith qualsiasi ritengono che le parole facciano più male degli sganassoni, e infatti a menare non si fanno problemi, ma le proteste no, quelle non sono accettabili.


Nel 1977, in quel di Verona, durante un concerto di Francesco Guccini (lo racconta Vincenzo Mollica in un introvabile libretto pubblicato da Lato Side nel 1981) si presentò un gruppetto di autonomi che si misero a contestarlo perché l’esibizione prevedeva un biglietto d’ingresso, di ben 1.500 lire, invece di essere gratuito come un certo pensiero dell’epoca richiedeva. Nella calca, a un certo punto un ragazzo prese un megafono iniziando a inveire. Guccini, serafico, gli rispose dal suo microfono: «Compagno, a te ti si consumano le pile, io non mi scarico mica, sai?». E lo stesso poteva fare Roccella a Torino, ma quelli erano altri tempi, era un'altra tempra.


Invece, questi qui, neppure hanno particolare contezza del fatto che non sono più quell’oscura genìa ricacciata nelle fogne, non solo ne sono usciti ma governano addirittura, ignari del fatto che pesante è la testa che porta una corona e che gli onori comportano anche gli oneri, a volte sono corone d’alloro e altre volte pomodori in faccia: perché la politica è un mestiere diverso dagli altri ma è pur sempre un mestiere, e i clienti scontenti capitano. Diceva Clint Eastwood in Gran Torino, “avete mai fatto caso che ogni tanto si incontra qualcuno che non va fatto incazzare?”, ecco: alla ministra Roccella è appena successo. Come dicono a Roma, stacce.

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