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  • Immagine del redattoregiuseppe civati

La fame



La fame. Un tempo volevamo cancellarla dal mappamondo, andavamo in piazza, partecipavamo a campagne internazionali, ci indignavamo per una cosa così enorme. Poi, a poco a poco, ce ne siamo dimenticati, perché c’era la crisi qui da noi, e allora non fa niente, lasciamo stare la fame, la sete, la guerra. Abbiamo già i nostri problemi.

Ora sta succedendo che il mondo occidentale – perché la responsabilità è di tutti quanti e deve essere chiaro a quei tutti quanti – non solo non debella la fame, ma la procura, militarmente e scientificamente, a un intero popolo. In una porzione di terra, in cui gli affamati sono reclusi da tempo e non possono fare altro che subire i bombardamenti e morire di fame.

Non c’è ragione o giustificazione che tenga, non è necessario fare ricorso a nessuna sofisticata ricostruzione geopolitica. Già le bombe sui civili, incolpevoli, sono un’oscenità. La fame, per procurata carestia e blocco degli approvvigionamenti, è una cosa che non ritenevo nemmeno pensabile. Nel 2024. Chi vi partecipa attivamente, chi è indifferente: tutti complici.

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