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  • Immagine del redattoregiuseppe civati

Perché è “la” festa

La Liberazione non ce la fanno a festeggiarla solo quelli che non la capiscono, che la avversano o la danno per scontata.


Eppure prima della Liberazione c’era la dittatura, la violenza politica, la discriminazione razziale, la censura e una guerra terribile. Chissà che cazzo ha in testa chi pensa che fosse meglio di ciò che abbiamo ora, della Repubblica, della Costituzione e della democrazia.


Certo che il 25 aprile è divisivo: divide nettamente due epoche, che non potevano essere più lontane e opposte.


Certo che il 25 aprile è antifascista: prima c’erano i fascisti (con qualche eccezione: purtroppo, ce ne sono stati anche dopo).


Certo che il 25 aprile è Resistenza: perché, sotto il profilo politico e prima ancora morale, è stata la Resistenza e le donne e gli uomini che la fecero a darci la libertà.


Il 25 aprile è anche e forse soprattutto una festa, per celebrare tutto questo. È sollievo, è leggerezza, è senso di futuro. Come diceva quella canzone, è la promessa di vita che porti con te.


Pensiamo alla guerra. Luciana Romoli, la partigiana bambina Luce, ricordava ieri la liberazione di Roma: lei parla soprattutto del fatto che fossero finiti i bombardamenti, che il suo quartiere era stato devastato e che era finalmente finita. Ecco cos’è la Liberazione: dai nazisti, dai fascisti e dalla guerra, anche. E benché fosse passata attraverso una guerra, è una festa di pace, anche se oggi tutti sembrano entusiasmarsi sempre di più per la guerra, le armi, le bombe.


Luce ha 95 anni, potrebbe essere la nonna o la bisnonna di molte ragazze e ragazzi di oggi, che hanno l’età che lei aveva allora. E come voleva Calvino nella sua poesia, bellissima, dedicata alla Resistenza, il 25 aprile è una festa che sarà sempre dedicata a chi ha vent’anni:


Avevamo vent'anni e oltre il ponte

oltre il ponte ch’è in mano nemica

vedevam l'altra riva, la vita

tutto il bene del mondo oltre il ponte.

Per ricordarci sempre che c’è l’altra riva e un ponte da attraversare. Per essere libere, per essere liberi.

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