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Immagine del redattoregiuseppe civati

La generazione ius (firmate, firmate, firmate)



E così, mentre le tv non ne parlano e i partiti traccheggiano e i referendari dell’autonomia si schermiscono, la raccolta è finalmente partita, grazie al contributo di alcune personalità che soprattutto sul web hanno grande seguito.


L’obiettivo è dare la sveglia a un Paese in cui si parla (e si legifera) di immigrazione come se fossimo ancora negli anni Novanta, di fronte ai primi arrivi. Che non ha considerato l’evoluzione del fenomeno e l’ingresso nella nostra società di milioni di persone se non come un elemento problematico e pieno di insidie, senza alcun riguardo per come sarà il nostro futuro.


Ora l’appello si estende a tutte e tutti: andate sul sito del ministero e mettete una firma, pensando all’Italia del futuro, alla qualità della nostra convivenza, alla possibilità che ogni persona sia considerata una possibilità e non soltanto un “pericolo”.


Vale per gli adulti ma vale soprattutto per i minori, la generazione ius, quella che ancora attende che il Parlamento approvi misure che rendano italiana o italiano chi lo è già.


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