Siccome improvvisamente sono tutti diventati di sinistra, in Italia, almeno per un po’ – speriamo non sia un fuoco di paglia – un altro tema irrompe nel dibattito: la settimana lavorativa di quattro giorni.
Il governo si dice curioso, Landini ne è certo. Si attende definizione della proposta, perché tutto sia un po’ più serio di così.
All’insegna dell’occuparsi di cose che non sono (ancora) popolari, People ha pubblicato un anno fa Quattro giorni. Manifesto per la riduzione della settimana lavorativa di Giorgio Maran. Il tema è in circolazione da tempo ma è soltanto nei tempi più recenti che si è fatto strada, anche in relazione alla questione tecnologica – che ha ormai trasformato il lavoro più di ogni altra cosa – e dello smart working (un tema che è diventato popolare durante la pandemia, perché fino ad allora era pressoché sconosciuto).
E così, dopo il salario minimo, prima avversato da tutti e ora sulla bocca di tutti (per People se ne è occupato Davide Serafin) un altro tema fa capolino nella discussione mainstream della sinistra italiana.
Chissà che qualcosa non si muova davvero. Speriamo soltanto che, come è capitato ad esempio per la tampon tax, non ci mettiamo così tanto tempo a deciderci che poi a realizzare la misura ci pensa la destra. Estrema, quanto la sinistra, a volte, è scema.
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