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  • Immagine del redattoregiuseppe civati

La soluzione del ministro Lollobrigida per gli allevamenti intensivi è parlarne bene



E fare in modo che lo faccia la Rai soprattutto, perché, spiega, è pagata dalle tasse dei cittadini, anche degli allevatori.


C’è sempre in Lollobrigida questa convergenza di elementi: negazionismo climatico, difesa dello status quo e della tradizione che coincide con la difesa degli interessi del settore, quel modo un po’ strambo di dire cose che paiono rassicuranti, anche se in verità sono spesso parecchio pericolose.


La siccità per fortuna in Sicilia, gli animali non senzienti, il vino che fa bene, il granchio blu che, sapete, è buono, l’olio più caro e la carne che non vorrete mica pagarla 20 volte quello che la pagate ora, perché non si vuole la sostituzione né etnica né sintetica.


Praticamente un disastro ma l’importante è dirlo con quel tono un po’ incompetente un po’ enfatico, perché l’unica cosa che conta è che tutto vada avanti così. Senza pensare troppo a ciò che succede al pianeta, al paese, agli animali e allo stesso cibo di cui ci nutriamo. Finché dura, si intende.

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