Il video in cui Yolanda Díaz, ministra del Lavoro e vicepresidente del governo spagnolo guidato da Pedro Sánchez, presentava l’“aggiornamento” del salario minimo, ha avuto centinaia di migliaia di visualizzazioni. Nel prossimo numero di Ossigeno, in uscita a marzo, troverete un suo profilo, perché crediamo che sia tra le personalità a livello europeo più interessanti e motivanti, così come lo è il movimento Sumar che si presenterà alle prossime elezioni politiche. Non ci interessa però il classico gioco della sinistra esterofila che trova sempre leader esotici per darsi un tono. Tutt’altro. Ci interessa tornare a insistere, come ho cercato di fare in «Opposizione», che “le cose importanti”, come le chiama Díaz, sono le uniche cose che contano. E che dovrebbero contare, soprattutto per la sinistra.
In Italia il governo della destra che più a destra non si può conferma l’andazzo che qui da noi si preferisce parlare del nulla mischiato con il niente. Siamo alla strumentalizzazione della strumentalizzazione, alla polemica sulla polemica e ben poco altro.
Mi permetto di insistere ancora: parliamo di retribuzioni, di patrimoniale per le grandi fortune, di progressività fiscale, di imposta di successione. E di casa, anche, che la situazione è sfuggita totalmente di mano, nel Paese in cui continuiamo a ripetere che “tutti sono proprietari di casa”, salvo quella porzione sempre più grande di persone per cui la casa è un miraggio.
E di clima, che è totalmente sparito dai radar: se pensate che il clima non sia una cosa importante, siete pazzi. E, nel caso abbiate responsabilità politiche, siete criminali.
Ecco, non chiediamoci da dove la sinistra debba ripartire, che l’espressione stessa ha nauseato tutti quanti. Lo sappiamo già, solo ce ne siamo dimenticati.
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