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  • Immagine del redattoreGiampaolo Coriani

Le parole di Conte sui migranti, analizzate



Ho voluto ascoltare in prima persona l’intervento di Giuseppe Conte sui migranti.

La trasmissione era “5 minuti”, condotta da (un attonito) Bruno Vespa.

Trascrivo letteralmente il passaggio (comprese le parole mangiate).

Conte “Se ci sono dei punti di diverbio (?), di dissenso col PD io lo voglio dire. Per esempio noi siamo per la terza via sull’immigrazione, il PD è per l’accoglienza indiscriminata, secondo noi non è possibile, non è possibile neppure il blocco navale, secondo noi ci sono dei percorsi ragionevoli, pragmatici, poi attenzione, lei parlava prima di centri di permanenza, ma ci rendiamo conto che lì un migrante trattenuto costa 50 euro al giorno, questo governo cosa fa, agli italiani cosa offre?”

Vespa: “Lei dove li metterebbe?”

“Ascolti, agli italiani cosa viene offerto? Agli italiani, attenzione 240 famiglie (?) rimarranno senza reddito di cittadinanza, giusto? Sono sessanta, settantamila le offerte di lavoro, quindi il 75% di queste famiglie rimarranno senza offerte di lavoro, per non parlare delle offerte che semmai sono all’altro capo dell’Italia, scusi e un migrante costa 50 euro al giorno e noi diamo un euro con la social card alle famiglie? Questo è il sovranismo d’accatto di questa destra sovranista? Non sto dicendo che i migranti dobbiamo trattarli male e farli morire di fame, anche hanno loro una dignità e vanno trattati come esseri umani, però attenzione, le famiglie con un euro al giorno significa affamarle, o no?”

Ogni commento sarebbe superfluo, forse è solo il caso di fare qualche notazione, soprattutto di carattere mnemonico.

Non pare a chi scrive che il PD abbia mai sostenuto l’accoglienza indiscriminata, anzi, le politiche passate del PD, quando era al governo (Minniti con Renzi e poi Gentiloni) si sono focalizzate sul mantra renziano dell’aiutiamoli a casa loro.

Non ha funzionato.

Così come non hanno funzionato i decreti sicurezza dello stesso Conte e di Salvini quando erano al governo insieme, così come non funziona la ricetta Meloni che non perdo tempo a ripetere, tanto è falsa, contraddittoria, campata per aria e crudele.

Ma la grande bugia che fa da filo conduttore a tutte le narrazioni che questi personaggi hanno portato avanti è il presupposto, inesistente, del “non possiamo accoglierli tutti”, cioè che tutti quelli che sbarcano in Italia vogliano vivere qui.

Non è vero, l’Italia è un approdo, un punto di sbarco, ma quelli che vogliono vivere qui sono solo il 25% di quelli che arrivano (vivi).

Quindi il dato realmente ragionevole e pragmatico è realizzare che noi siamo costituzionalmente tenuti a salvare le persone e ad esaminare le loro richieste di asilo, per l’Italia o per altri Paesi europei.

Nessuna forza politica, tanto meno il PD, la cui posizione oggi è cambiata (nel gruppo dirigente di maggioranza) e tanto meno i migranti, ha mai sostenuto che debbano essere integrati tutti.

Invece devono essere accolti tutti, che è una cosa radicalmente diversa.

Mettere in contrapposizione il “costo” di questa accoglienza con le famiglie “italiane” sotto la soglia di povertà, che in realtà non sono solo famiglie “italiane”, ma serve alla contrapposizione, è un concentrato del peggior populismo di destra e d’accatto (cit.) che fa concorrenza a Meloni e Salvini, erede dei decreti sicurezza e dei taxi del mare.

Poi certo, sono pur sempre esseri umani, per fortuna, non dobbiamo trattarli male, ma usarli strumentalmente per smarcarsi politicamente e prendersi qualche voto va benissimo.

Nello stesso tempo, però, chi studia la forza lavoro ci dice che mancano circa 500.000 lavoratori per attività che noi italiani “veri” non vogliamo più svolgere, e quindi, alla fine, non sarebbe poi così male convincere qualcuno di quelli che sbarcano qui a rimanere, visto che i flussi legali, promessi da tutti, compresa Meloni e impediti dalla Bossi Fini (quel Fini di cui proprio oggi si registra il pentimento, dopo decenni di materiale impossibilità di ingresso regolare), non sono mai arrivati.

A proposito di pragmatismo.

2 comentários


luciano.ferrario
23 de set. de 2023

100

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linda sartini
linda sartini
20 de set. de 2023

Bravissimo. Sono totalmente d'accordo su questa analisi e mi viene quasi da piangere di gioia a sapere che c'è qualcuno che fa politica e riesce a dire chiaramente queste cose.

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