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Immagine del redattore Paolo Cosseddu

Le selle per cavalli del governo Von Meloni



Nella nuova versione cinematografica tratta da Niente di nuovo sul fronte occidentale c’è una scena in cui il generale Friedrichs, durante una ricca cena nel lussuoso salone ben lontano dal fango e dal sangue delle trincee, chiede a un suo ospite cosa faccia il padre, e quello risponde che il genitore ha una manifattura che fa selle per cavalli. «Selle per cavalli - replica il Generale - quelle si venderanno sempre». È una frase piuttosto significativa, perché mostra con una battuta come di fronte ai grandi fatti della storia chi è al comando a volte non ha la più pallida idea del mondo in cui vive, e di cosa sta realmente succedendo fuori dal proprio palazzo. Di lì a poco, chiuso nella sua cieca fede nell’inevitabile vittoria del Secondo Reich sui nemici, l’Impero Tedesco cadrà rovinosamente, travolto senza appello da un mondo che sta cambiando.


Più di un secolo dopo, l’Italia è governata da generali anche loro convinti che “le selle per cavalli si venderanno sempre". E così, nel giro di pochi giorni il nostro Governo ha prima preso sui denti il no dell’Europa sulla deroga ai biocarburanti, sta conducendo una guerra per fortuna in questo caso solo metaforica, ma comunque completamente campata per aria, contro le farine derivate da insetti, e giusto ieri ha deliberato il divieto di produzione e vendita delle carni sintetiche. Dal punto di vista della conversione energetica, archiviate le fanfaronate nucleariste della campagna elettorale, il Paese resta al palo. Quanto alla carne sintetica e alle farine di grilli, non si capisce perché un Paese di eccellenze gastronomiche non dovrebbe avere le potenzialità per divenire leader di mercati futuri, invece di osteggiarli. Con la prospettiva di finire sotto assedio, una condizione che la storia generalmente tende a non premiare.


Intanto, gli americani attirano l’industria dell’auto con le loro sovvenzioni green, mettendo l’Europa - Germania compresa - in grande difficoltà, e lasciando l’Italia ancora più indietro, un Paese in cui il più celebrato Ceo della storia recente, Sergio Marchionne, riteneva punto qualificante della propria strategia quello di non credere nello sviluppo di motori ibridi ed elettrici.

E non c’è dubbio che un giorno questo Governo non ci sarà più, così come sono caduti i Reich del passato. O almeno, ce lo auguriamo. Qualunque cosa succeda dopo, però, pagheremo lo scotto di esser stati governati da gente che ha investito il nostro futuro in selle per cavalli.

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