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  • Immagine del redattore Paolo Cosseddu

Nel kibbutz con Tata Giorgia e il generatore automatico di proposte del suo Governo

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Forse non tutti sanno che la tata Francesca della famosa serie tv degli anni Novanta non era davvero di Frosinone, ma un’ebrea del Queens che in gioventù aveva pure vissuto in un kibbutz in Israele con un suo amore dell’epoca: ma ora potranno recuperare, facendo la stessa fantastica esperienza grazie alla proposta del Governo Meloni di servizio civile in Israele. Non ci credete? Beh, lo ha detto stamani la stessa Giorgia Meloni nella sua conferenza stampa di fine anno, che come noto si è tenuta invece a gennaio iniziato per via di un suo fastidioso malessere. Meloni ha aggiunto, bontà sua, che “per ora” non si può ancora fare (ma pensa), ma in futuro l’iniziativa potrebbe servire a combattere l’antisemitismo. Tanto, avrà pensato, questo conflitto israelo-palestinese sembra essere una questione di veloce risoluzione.

 

Resta solo da chiedersi: ma come gli vengono? Probabilmente, nelle sedi della maggioranza si trovano grandi cestoni pieni di palline, tipo quelli in cui si buttano i bambini al fast food, ogni pallina contiene un foglietto, e su ogni foglietto è scritta una categoria sociale, un’azione, un luogo, cose così. Botto, un cane da pastore belga appositamente addestrato dall’onorevole Pozzolo, si tuffa nelle ceste, ripesca qualche pallina a caso, e con i bigliettini al loro interno si compone la proposta della settimana: questa volta è toccato a “Israele”, “giovani” e “servizio civile”, e per citare un esempio recente tempo addietro era venuto fuori “sedicenni” e “fucili da caccia”, ma poteva benissimo capitare, per dire, “vietare”, “feste in maschera” e “suore”, oppure “commercialisti”, “posti auto” e “parchi naturali”. Non sempre il risultato della pesca è immediatamente comprensibile, come quando sono usciti “Giuliano Amato”, “commissione” e “intelligenza artificiale”, in quel caso serve solo un po’ di creatività. E non è nemmeno detto che la proposta risultante debba poi effettivamente essere messa in pratica, quasi sempre serve solo a far perdere un po’ di tempo all’opinione pubblica nella discussione che inevitabilmente ne segue. Ma di certo non è nessun membro del Governo, come forse sosterrebbe maliziosamente l’opposizione, che le compone. Quella delle palline è l’unica spiegazione possibile.

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