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  • Immagine del redattoreStefano Catone

Non è una barzelletta



Ci sono un assessore regionale lombardo, un coordinatore provinciale di Agrigento candidato alla Camera, una segretaria di partito che i sondaggi danno all'apice del consenso. Non fa ridere e infatti non è una barzelletta.

L'assessore regionale lombardo, Romano La Russa, è stato immortalato dalle telecamere mentre partecipa al rito del "presente" facendo il saluto romano durante il funerale di Alberto Stabilini, noto esponente dell’estrema destra milanese, in passato membro del Fronte della gioventù. «Il defunto era un militare di vecchia data, un amico fraterno, oltre che mio cognato» ha dichiarato La Russa all'Ansa. «Eravamo tutti vecchi amici, eravamo quindici vecchi rincoglioniti che salutavano un amico che se n’è andato». E questo, a pensarci bene, fa un po' ridere. Come fa ridere il comunicato stampa diffuso da Fratelli d'Italia Milano, secondo cui «il movimento del braccio di Romano non ha nulla a che fare col saluto fascista, ma al contrario testimonia il suo invito ai presenti ad astenersi dal saluto». E comunque - continuano - «la Cassazione ha sancito non essere reato se effettuato in un funerale». Ricapitolando: quindici anziani (sorvoliamo sugli aggettivi), non fascisti, o forse fascisti, ma comunque non è reato.


C'è poi un candidato alla Camera, coordinatore di Fratelli d'Italia ad Agrigento e componente della Direzione nazionale, che tra il 2014 e il 2016 - tra post nostalgici di vario genere - definiva Adolf Hitler un «grande statista». Fratelli d'Italia l'ha sospeso, scrivendo che «da questo momento in poi Pisano non rappresenta più FdI a ogni livello e a lui viene inibito anche l’utilizzo del simbolo». Lui però non ci sta, nel senso che ci tiene a rassicurare i suoi sostenitori, inviando un audio nel quale dice che «abbiamo dovuto prendere le distanze e anche io mi sono dovuto sospendere solo per questi due-tre giorni, fino a quando non arriviamo alle elezioni. Quindi state tranquilli che resta in carica e siamo sempre più forti di prima». Sospeso? Non sospeso? Di certo ancora candidato al collegio uninominale di Agrigento.

C'è, infine, la segretaria di partito che urla di sognare «una nazione nella quale le persone che hanno dovuto abbassare la testa, per tanti anni, facendo magari finta che la pensavano in maniera diversa perché se no sarebbero stati tutti cacciati, possano dire come la pensano». E chi saranno mai, queste persone? Forse quelli che fanno il saluto romano ma non lo fanno? Forse quelli che comunque il saluto romano a un funerale non è reato? Forse quelli che Hitler era un grande statista? Forse.

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