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  • Immagine del redattoregiuseppe civati

Operazione Jólabókaflód 2023

Ossigeno è un blog, ma anche una rivista trimestrale: è in uscita il numero 14, Homeless, dedicato al tema della casa. Se ti piacciono i nostri articoli, acquistala o abbonati cliccando qui.



«Cioè, una storia con donne bellissime, mostri terribili, era 'na roba come i libri fantasy che leggevo. Poi c'erano allevamenti de maiali, spacciatori de loto, nemici implacabili: era il mio quartiere alle medie. Per cui a ogni pagina dicevi: «Ma... sta parlando di me?».

E ti rendi conto di una roba fondamentale: l'Odissea non è un libro, l'Odissea non è una roba che leggi, non è neanche una roba che racconti perché hai fatto esperienza, perché al massimo hai fatto l’Erasmus, che cosa vuoi raccontare? No, è una roba antica, profonda, che viene dalle viscere, da dentro. La puoi chiamare come vuoi: inconscio, DNA, acidità. Omero la chiamava «Musa». È una roba che ti muove, che ti commuove, che ti fa sentire nostalgia per cose che non hai mai vissuto, che ti mette in contatto coi tuoi antichi, coi tuoi antenati, che stanno al bar, seduti ai tavolini, fuori, nel campo di Asfodeli, e ti guardano come si guarda una partita in televisione, mentre tu fai il tuo ennesimo naufragio, la zattera che hai fabbricato si sfalda come un cracker nel latte e tu nuoti nel mare in tempesta della tua vita, il mare ti sbatte da una parte all'altra, ti attacchi a uno scoglio come un polpo, e il mare ti porta via di nuovo finché non arrivi davanti alla foce di un fiume e il fiume gentile si sposta per farti passare, e come un figlio vede il padre tornare dall'ospedale quando è stato male, così tu con sollievo metti piede finalmente a casa tua, di nuovo, e svieni sotto a un cespuglio».


Ho scelto un passo di Eroi di Andrea Pennacchi per ricordarmi e ricordarvi perché è importante affidarsi alla lettura, alle storie che sono state scritte da secoli, anzi, da millenni – e che al giorno d’oggi diventano film, serie, podcast – per capire gli altri e prima di tutto se stessi e per farsi un’idea delle cose che ci accadono intorno.

In Islanda per Natale, i libri che si regalano poi si leggono insieme, all’insegna della tradizione del Jólabókaflód, che poi sarebbe un’“alluvione” (buona, per una volta) di libri. Ed è il messaggio più forte per una casa editrice che vuole festeggiare insieme alle proprie lettrici e ai propri lettori.

Insieme, appunto, come capita nel corso di tutto l’anno, con le decine di presentazioni che abbiamo promosso, nel corso dei festival e in occasione dei banchetti con cui ci presentiamo in ogni dove.

In Italia si legge pochissimo, si studia e ci si laurea troppo poco, e tutto sembra volgere al peggio: reagire, però, si può e si deve. Perché poi si scoprono lettrici e lettori giovanissimi, come nel caso di People, perché ci si accorge che esistono comunità che intorno ai libri crescono e vivono.

Auguri, quindi, e grazie a tutte e a tutti voi.

People. Con un libro, ogni giorno.

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