Circola la bozza del Governo sulle concessioni balneari, ed è un atto di pirateria in piena regola: compreso il forziere fantasma, visto che nessuno ha intenzione di riempirlo.
Ricapitolando: malgrado le sollecitazioni provenienti dall’Europa e le sentenze del Consiglio di Stato, l’esecutivo ritiene le concessioni valide fino al 31 dicembre di quest’anno. E poi basta, fine, stop? Macché. Si allungano fino a fine 2025 in caso di “ragioni oggettive” che impediscano nuove gare. Quali mai potranno essere queste ragioni oggettive, non si sa.
Ok, poi però finalmente ci saranno le gare, appunto, no?
Sì, cioè, no: solo dopo ulteriori proroghe, perché nel frattempo bisognerà fare una nuova mappatura delle coste, entro il 31 dicembre 2027 (Sangiuliano sta cercando il numero di telefono di Magellano, per affidargli il lavoro). Tranne che nelle regioni in cui le spiagge libere superano il 25 per cento del totale, in quel caso si va al 2029.
Nel frattempo, si discuterà di come farle, queste gare, e l’orientamento è quello di dare un diritto di prelazione a chi c’è già, e restare altri sette anni se alla gara stessa non dovessero presentarsi concorrenti. Se poi proprio un gestore si impegnasse così tanto per perdere il vitaliz… pardon, la concessione, lo Stato riconoscerà un indennizzo, in seguito a una perizia. Si rivedranno anche i canoni, con un vertiginoso aumento, pare, del 10 per cento (non sarà troppo?). E quindi, chi ha avuto per anni e anni, talvolta decenni, in uso un bene pubblico pagato due spicci di affitto, ci ha costruito sopra come se fosse suo (in effetti dopo un po’ il dubbio poteva venire), e ha fatto carte false pur di continuare a starci anche dopo l’entrata in vigore di nuove norme e sentenze varie, potrà facilmente continuare a starci, pagare tre spicci invece dei soliti due, venire eventualmente risarcito per aver costruito strutture che in primo luogo non avrebbe mai dovuto costruire, e stare tranquillo che tanto, tempo che tutti questi passaggi si finalizzino, al Governo a quel punto magari ci sarà direttamente Ginevra Meloni. Nel frattempo, l’Europa rifilerà all’Italia una serie di bei multoni, e li pagherà il contribuente, insieme al lettino e all’ombrellone. E buone vacanze.
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