All’alba del 13 ottobre l’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione dei civili da Gaza per la loro sicurezza e protezione. L’UNRWA, agenzia dell’ONU, quindi non proprio una fonte radicale, riporta che più di un milione di palestinesi, quasi la metà della popolazione totale di Gaza, siano stati forzati a lasciare le proprie case a causa del massivo bombardamento di Israele. Un milione di persone è quasi la metà della popolazione di Gaza, che si aggira sui due milioni. Su questi due milioni, circa 900 mila sono bambini e bambine.
Dal 2007, e non da inizio ottobre, Gaza è assediata da Israele su tre lati, e poi c’è un breve tratto di confine con l’Egitto. Solo negli ultimi giorni sono state sganciate seimila bombe su Gaza. Sono stati colpiti anche obbiettivi civili, tra cui ospedali. Gli ospedali che rimangono funzionano con difficoltà perché si è spenta l’ultima centrale elettrica. Gaza è bloccata. L’unica via di uscita possibile è quel varco di confine con l’Egitto. L’Egitto non vuole l’esodo nei suoi territori e manda aiuti umanitari. Israele ordina l’evacuazione e proibisce o limita drasticamente l’ingresso degli aiuti.
Qua nel nostro occidente, oltre al sostegno senza se e senza ma ad Israele, la demonizzazione della Palestina e non una parola su ciò che accade a Gaza, possiamo aggiungere anche il fattore rifugiati alla collezione di ipocrisia. Il Financial Times riporta come Bruxelles abbia chiesto all’Egitto di aprire i confini e far entrare i rifugiati di Gaza, in linea con gli ordini di Israele. I nostri sono tanto bravi a dire all’Egitto di accogliere mentre da noi l’accoglienza a poco a poco diventa reato. Insomma, valori nostri e valori vostri. L’Egitto ribatte dicendo “prendeteli voi, se tanto vi stanno a cuore i diritti umani”.
Già, ma ve l’immaginate se veramente l’UE aprisse le porte alle persone sfollate palestinesi? Meloni e Salvini non sprecherebbero nemmeno un secondo ad invocare confini chiusi e vedere terroristi in qualsiasi persona di religione islamica senza distinzioni (cosa che comunque hanno già fatto in passato senza scrupoli e si stanno prontamente muovendo a rifare). Infatti, la nostra classe dirigente sta usando proprio l’escalation dell’occupazione israeliana per ripristinare i controlli ai confini interni. Dal 21 ottobre l’Italia sospende Schengen al confine con la Slovenia, motivandolo con il pericolo di possibili attacchi terroristici. Dietro questa dichiarazione si cela però anche una nuova stretta contro le persone migranti sulla rotta balcanica.
L’ipocrisia occidentale della politica emerge ancora in tutta la sua cruda realtà.
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