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  • Immagine del redattoregiuseppe civati

Rosso cobalto e i commentatori automatici



Leggo sui social network commenti interessanti a Rosso cobalto, il libro di Siddharth Kara che People ha recentemente tradotto e pubblicato in Italia.


C’è il commentatore che sostiene che chi scrive o legge cose del genere dovrebbe rinunciare al proprio smartphone, l’altro che se la prende con le batterie delle auto elettriche, l’altro ancora che la butta sul cinismo del “dispiace ma il mondo è così”.


Ecco, il libro in questione risponde proprio a questo tipo di considerazioni, che ovviamente precedono la lettura e che sono fatte in automatico, quasi fosse necessario commentare comunque, anche senza sapere di che cosa si tratta.


Il libro di Kara contiene una precisa e documentata denuncia, indica le responsabilità, ricostruisce la storia di un paese depredato da due secoli, solleva una questione che può e deve essere affrontata e che ha a che fare con quella cosa che è tutt’altro che finita e che si chiama colonialismo.


Kara non chiede di rinunciare alle tecnologie e alle trasformazioni che le accompagnano, pretende che queste siano governate e che sia restituita la dignità a chi lavora, contribuendo al nostro benessere. Con buona pace dei commentatori a prescindere, che la sanno già lunghissima, senza sapere alcunché.

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