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  • Immagine del redattoreDavide Serafin

Salva-casa ma non per tutti



Il governo ha approvato ieri il decreto “salva casa”. Ma non è come pensate voi. Non c’entrano l’emergenza mutui, l’emergenza affitti, il caro energia, la gentrificazione e AirBnb. Il "salva casa" è solo un bieco e miope condono edilizio elettorale. Nient’altro. Salva il tramezzo abusivo, la veranda abusiva, la tenda parasole abusiva. Un provvedimento senza alcuna razionalità - se non quella di raccattare qualche voto dalle associazioni di settore - viene spacciato come salvifico per i proprietari di case che non riescono a vendere la propria abitazione per “piccole irregolarità”. Salvini assicura che con questo decreto “il mercato ripartirà”. Come no. Il ministro avrà certamente valutato gli impatti sull’accesso agli strumenti creditizi, che rappresentano il principale elemento di blocco del settore immobiliare e sui quali il decreto non produrrà alcun effetto, ovviamente.

Il ministro parla di “rivoluzione liberale” per aver inserito nel provvedimento il “silenzio-assenso”, una procedura amministrativa che risale addirittura a una legge del 1990 (!). Le irregolarità interne vengono spacciate come “problema decennale” della maggioranza delle case degli italiani, una stranezza, una particolarità, non di certo l’effetto degli abusi edilizi commessi dai proprietari, che innocentemente hanno innalzato pareti o aperto vetrate in difformità ai titoli autorizzativi. Secondo Salvini, appena il decreto verrà pubblicato, gli italiani si precipiteranno negli uffici comunali “a pagare quanto dovuto” mentre questi ultimi si «libereranno di milioni (quattro, a suo dire) di pratiche sulla difformità di tre centimetri della finestra rispetto alla luce originaria».


Immaginate pure pile di scartoffie, ma forse non è così. Il ministro si riferisce evidentemente alla cosiddetta CILA in sanatoria, la pratica da applicare per regolarizzare i lavori effettuati per le sole murature interne senza che siano state apportate modifiche ai prospetti, alla volumetria e sagoma dell'immobile. Il governo ha eliminato il vincolo della doppia conformità (conformità al progetto depositato, conformità alle norme), quindi le irregolarità potranno essere sanate anche se non conformi alle regole edilizie al momento della costruzione. Questo dovrebbe ridurre i tempi del processo di regolarizzazione, e far incassare qualche quattrino. La realtà è che non esistono statistiche ufficiali sul numero di case con difformità edilizie non rilevanti mentre sono chiari i numeri sull’efficacia di questi provvedimenti circa il recupero di gettito fiscale: l'ultimo condono edilizio del 2003 ha avuto un gettito pari al 34,5% delle somme attese, ha ricordato Legambiente.

È evidente anche alle pietre che il decreto Salva-casa è un provvedimento propagandistico elettorale. Serve a stimolare una specifica fetta dell’elettorato di area: quella dei piccoli proprietari immobiliari. Per tutti gli altri, quelli che la casa non ce l’hanno o, se ce l’hanno, stanno pagando mutui ipotecari trentennali con ratei gonfiati dall’aumento dei tassi di interesse, quelli che vivono in affitto e sono strozzati dal loro continuo aumento, gli studenti universitari che protestano in tenda, i senzatetto, per loro tutti non è prevista neanche una riga di commento. Forse sarà per il prossimo appuntamento elettorale.

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