Il nuovo numero di Ossigeno (disponibile qui) anticipa un tema di cui molto si sentirà parlare da qui alle elezioni europee di giugno: lo scivolamento a destra dell'Unione. Ne abbiamo scritto raccontando l'insolito feeling creatosi tra Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni, con la prima che va in cerca di un secondo mandato come candidata del Ppe e la seconda che è pronta a farle da stampella destra come leader dei Conservatori, in una nuova versione di maggioranza molto più sbilanciata della precedente. La tesi trova conferma nelle notizie uscite proprio in questi giorni, con un Ppe che accusa gli ambientalisti di avere un approccio ideologico, anticipando quindi ulteriori freni a una già faticosissima transizione ecologica, e addirittura sogna di superare gli accordi di Dublino non per costruire finalmente nuovi modelli di accoglienza, ma per abbracciare il "modello Ruanda" fatto di deportazioni dei migranti in Paesi africani. Fino a immaginare l'inimmaginabile, ovvero aprire le porte e accogliere FdI direttamente tra i Popolari, ipotesi respinta ma solo per ora: non si farebbe bella figura, dicono i tedeschi che della famiglia europea sono i principali azionisti, visto che in patria si lotta contro i neonazisti dell'Afd e sarebbe un conrosenso tenere diversi atteggiamenti con formazioni straniere non così differenti. Meglio aspettare qualche mese ed evitare imbarazzi. Già.
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