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Immagine del redattoregiuseppe civati

«Senza farlo pagare alle aziende»: il servizio caporale agricolo del ministro Lollobrigida

Aggiornamento: 30 set



Francesco Lollobrigida ha il merito, inestimabile, di rivelare che cosa pensa davvero questo governo.


Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di un semplice gaffeur dai mille inciampi, ma in verità lui ci dice il vero, dichiara tutto ciò che altri si trattengono dal dire, svela l’arcano.


E così dal vaso di Pandora (o, forse, di pandoro) che Lollobrigida porta sempre con sé, esce questa volta il servizio civile agricolo, una strepitosa iniziativa del governo per cui i giovani serviranno la patria lavorando nei campi per 500 euro al mese.


Fare esperienza, dice Lollobrigida, è fondamentale. Ancora di più lo è non fare pagare le aziende per far lavorare per loro i giovani. Per servire la patria, s’intende.


Dopo aver minimizzato la questione del caporalato e dello sfruttamento per tutta estate, ecco il colpo di genio: un servizio civile che in verità è un lavoro sottopagato. Dall’alternanza scuola e lavoro, già deprecabile per mille ragioni, siamo passati all’alternanza tra civiltà e inciviltà.


Un po’ di nostalgia di quando c’era il regime, con la retorica che si conviene, e un po’ di ultraliberismo che male non fa a un settore che già conosce forme estreme di schiavitù e di assoggettamento della forza lavoro.


Se non ci credete, ascoltate il servizio ripreso da La7.

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