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Immagine del redattore Paolo Cosseddu

Simpatia, sembra quasi che non ci sia: il caso Giambruno



Nel rapido e inesorabile processo di trasformazione di Andrea Giambruno nel già immortale Olmo di Fabio De Luigi, col compagno di Giorgia Meloni che rilascia interviste per vantarsi del suo ciuffo che tanta invidia provoca nei suoi detrattori, succede qualcosa. Succede che la stessa azienda che lo tiene nei suoi libri paga trasmetta un fuorionda in cui, in ordine sparso, il suddetto si aggiusta platealmente il pacco, ci prova con una collega, scherza su cose serie, insomma fa il gradasso ma col risultato di sembrare un po' pirla.

Ma, e questo è il punto, a fargli fare quella figura è proprio Mediaset, non i comunisti, non l'opposizione cattiva e di parte, non i poteri forti, non i giornaloni, eccetera. Se non è uno sgarro, fatto più che a lui direttamente al Governo, che cos'è?


Del resto, come avevamo scritto qualche settimana fa, dopo la morte del padre, Pier Silvio Berlusconi sembrava deciso a imprimere un nuovo corso nella corazzata di famiglia, coltivando forse pure lui ambizioni politiche. E, nel frattempo, nel sistema della tivù generalista è partita una specie di Pangea, con la Rai divenuta TeleMeloni che, provando a spostarsi sulla piastrella trash del concorrente, inanella flop e toccato il fondo inizia a scavare con operazioni tipo Nunzia De Girolamo che intervista il marito o le ospitate del pregiudicato Fabrizio Corona pagate in moneta sonante, la Nove che sbanca con il programma di Fazio lasciato andar via come se nulla fosse, Bianca Berlinguer ben accasata su Rete 4, e ora questo, il first gentlemen ridicolizzato direttamente dal suo datore di lavoro: una roba che, anche solo a lasciarlo andare in onda, fa più danni alla maggioranza di tutta l'opposizione messa insieme. Fossimo in Madame Meloni, qualche sospetto ci verrebbe.

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