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Immagine del redattoreMarilena Umuhoza Delli

Storia dell’Italia afrodiscendente



Dall’antica Roma a oggi, la Storia d’Italia è costellata da un numero straordinario di persone

afrodiscendenti. Si può dire che la nerezza abbia sempre fatto parte dell’identità italiana.

Storie di imperatori nordafricani come Settimio Severo, che inaugurò la dinastia dei Severi.

O come quella di suo figlio, l’imperatore Caracalla, che estese la cittadinanza a tutti,

garantendo longevità a un impero durato oltre mille anni. Il contributo dei moltissimi poeti,

letterati e avvocati romani di origine africana sono lo specchio di una Roma multietnica e

vibrante.


Dal Basso Medioevo al 1799, anno della fine delle guerre corsare, c’è un altro capitolo

insabbiato ad arte dai nostri storici: quello della schiavitù mediterranea. Una schiavitù che

passò a essere transatlantica per via del ruolo chiave che ebbero i nostri navigatori genovesi.

Molti furono i personaggi afrodiscendenti che, da schiavi, divennero studiosi illustri o

patroni nelle nostre città.

Con il Risorgimento emerge un’altra figura di spicco, così importante da poter essere

definita il braccio destro di Garibaldi —un uomo nero morto per l’unità d’Italia.

E che dire degli eroi della prima e della seconda guerra mondiale? Il primo aviatore nero

della storia era un comandante italo-eritreo, medaglia d’oro al valore. Anche il contributo

delle partigiane e partigiane afrodiscendenti è stato prezioso. Molte delle loro storie sono

intrecciate a quella del colonialismo italiano nel Corno d’Africa —un periodo fondamentale

per comprendere la matrice degli stereotipi razziali che tuttora permeano i mass media nel

nostro Paese. Delle loro vite non rimane quasi traccia, nonostante abbiano fatto parte della

Resistenza e lottato valorosamente per difendere l’Italia dagli orrori del nazi-fascismo. Non

ci sono statue né strade a commemorarli.


Erano italiani e italiane afrodiscendenti, un tassello prezioso della Storia d’Italia.

Le persone di etnie diverse in Italia non sono comparse dal nulla, dopo il boom migratorio

degli anni ’90. Ci sono sempre state. Sono parte del nostro tessuto sociale da secoli. Ma

qualcuno li ha invisibilizzati. Un po’ come i molti giovani nati e cresciuti qui, ma con la

“pecca” di avere genitori stranieri. L’attuale legge sulla cittadinanza impedisce loro di

diventare cittadini italiani, se non dopo un lunghissimo iter burocratico. Una legge, questa,

che si chiama ius sanguinis: letteralmente la legge del sangue. Solo i “puri di sangue”

possono essere cittadini —un discorso, questo, che ha un nostalgico richiamo alle leggi

razziali del 1938.

Ecco perché è importante educare le generazioni presenti e future alla meravigliosa pluralità

del nostro Paese. Occorre rappresentarla —nei libri di testo, in tv, al cinema, sulle riviste—

e soprattutto valorizzarla.


Nel mese di febbraio, in occasione del Black History Month —un mese storicamente

dedicato alla promozione della cultura afrodiscendente nel mondo—, People e io abbiamo

organizzato un corso per educare tutte e tutti noi alla Storia dell’Italia afrodiscendente. Un

corso unico nel suo genere perché interamente focalizzato sul contesto italiano.

Si svolgerà in presenza o online e si rivolgerà principalmente alle scuole, ma anche a gruppi

o singoli che desiderano espandere i propri orizzonti e avvicinarsi a un’Italia poco

conosciuta —l’Italia afrodiscendente.

Partendo da foto d’archivio e filmati storici, compiremo insieme un viaggio a ritroso nel

tempo e scopriremo le vite di imperatori, filosofi, studiose e femministe nere che hanno

fatto la Storia d’Italia.

Lunedì 19 febbraio, dalle 17 alle 19, è anche previsto un appuntamento esclusivamente

online.

Per qualsiasi informazione basta scrivere a info@peoplepub.it

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