Allora. Pino Romualdi, il primo segretario del MSI, era il vicesegretario del Partito Fascista Repubblicano. Giorgio Almirante, secondo segretario del MSI, era funzionario della Repubblica Sociale Italiana. Augusto De Marsanich, terzo segretario del MSI, fu membro del Gran Consiglio del Fascismo. Arturo Michelini, quarto segretario del MSI, aveva fatto carriera nel Partito Nazionale Fascista fino a diventare vice-federale di Roma. Pino Rauti, quinto segretario del MSI, era giovane volontario nella Repubblica di Salò.Dal 9 di settembre del 1943 tutti i futuri segretari del MSI erano quindi dei nemici dell'Italia. Dal 26 di Aprile del ‘45, i futuri segretari del MSI erano persone destinate alla fuga, alla galera, o a esprimere un ultimo desiderio. Ma avvenne che il 22 giugno del 1946 il Governo della neonata Repubblica Italiana promulgò un’amnistia. Venne chiamata “Amnistia Togliatti”, dal nome del ministro di Grazia e Giustizia dell’epoca che propose il provvedimento (pensa un po’). E così il 26 dicembre di quello stesso 1946 fu possibile, per chi era stato graziato, fondare il MSI. È stata la Repubblica, quindi, a permettere a quelle persone di continuare ad esistere politicamente, a traghettarli nella democrazia. Oggi, dopo 76 anni, gli eredi di quei segretari del MSI, arrivati al governo del paese, avrebbero un unico compito: cercare di dimostrare in ogni modo e con ogni mezzo di essersi meritati la clemenza della Democrazia.
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