Il nuovo numero di Ossigeno (in preordine qui) è il primo illustrato da un autore umoristico. I contenuti di questa nostra rivista non sono sempre tutti seri, ci sono i pezzi di Tommaso Faoro, le news di Lercio e le bustine dei nostri opinionisti, spesso irriverenti. Ma di certo gli argomenti che trattiamo hanno una loro gravitas: la politica, ovviamente, ma anche l’immigrazione, il clima, la giustizia sociale, i diritti civili, in una realtà che non se ne occupa quanto dovrebbe. Volevamo però fare qualcosa di diverso, ma serviva un autore in grado di far ridere e però anche riflettere, e che avesse una sua leggerezza adeguata all’impegnativa cifra dei temi proposti. Stefano Tartarotti è, da questo punto di vista, l’autore perfetto: esilarante, ma anche poetico, tenero, e con la rara dote di saper trovare il tono giusto anche quando affronta questioni serissime. Inoltre, come anche Ossigeno prova a fare, è uno a cui piace spiegare le cose, che immagina elaborati quanto spassosi schemi, che organizza tavole ricche di spunti, di trovate, e perché no, anche di informazioni. O che sa essere essenziale all’osso, come nel caso della copertina di questo numero.
“Osso” in tutti i sensi, visto che “il canide Lucy” è tra i personaggi ricorrenti delle sue storie insieme a tanti altri animaletti e che tra i suoi libri più noti c’è proprio Un giorno da Cana, pubblicato nel 2020 da MS Edizioni. la sua produzione quotidiana è assai fitta, pubblicata su Twitter dove compare come @tartaro7, e su Instagram come @stefano_tartarotti, quanto a quella cartacea, è sterminata: in edicola, dal Corriere della Sera a Linus, passando per Smemoranda, e in libreria, da Mondadori a Rizzoli, e non solo in Italia, visto che i suoi disegni sono stati pubblicati in Francia, Germania, Svizzera, Polonia, Stati Uniti, Canada e persino a Taiwan.
Stefano Tartarotti è speciale, con un disegno privo di didascalie è capace di farti morire dal ridere o di commuoverti. Umorismo e poesia. Per me è un grande.