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  • Immagine del redattoreGiampaolo Coriani

Antigone oggi

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Ieri sera con una delle mie figlie abbiamo discusso di “Antigone”, che doveva studiare in storia (era un inciso di un capitolo sull’antica Grecia), del suo dilemma e della sua scelta.

Le leggi umane, in questo caso la decisione del re, valgono anche se sono sbagliate, oppure se sono sbagliate non bisogna seguirle, a costo della vita, perché valgono quelle “divine”, i valori più sacri?

Un dilemma antico come il mondo si direbbe, che nell’attualità ne fa conseguire altri.

Una democrazia è tale anche se chi la guida esprime valori antidemocratici?

Gli Stati Uniti sono una democrazia solo se rivince Biden oppure anche se rivince Trump, dopo quel che ha detto e fatto?

L’Argentina della motosega è ancora una democrazia?

E, soprattutto, Israele è ancora una democrazia?


È giusto per gli israeliani sostenere le decisioni del loro attuale governo, pur se democraticamente eletto, anche se sono palesemente in violazione dei diritti umani e dei trattati internazionali, anzi, meglio, dei principi minimi e “sacri” di umanità, cioè le stesse leggi “divine” di Antigone, e questo indipendentemente dall’azione terrorista di Hamas del 7 ottobre, sulla cui natura lontana anni luce e anzi contraria non solo a quegli stessi principi minimi e sacri di umanità, ma anche ad ogni forma legittima di “resistenza” non dovrebbero esserci dubbi, e invece c’è ancora chi la definisce tale?

E questo vale anche per gli altri Stati, cioè la comunità internazionale?

E quelle che non sono democrazie, come l’Iran ad esempio, possono essere cattive quando ammazzano le donne in quanto donne perché non indossano il velo e nello stesso tempo buone se combattono Israele per procura sostenendo i ribelli Houti?


E la pace è un valore che va perseguito anche con Stati non democratici che ne invadono altri, come la Russia, oppure l’unica soluzione è la guerra, ma solo fino alla fine dei fondi del Congresso americano?

Era meglio una pace con reciproche concessioni senza morti, oppure una pace con reciproche concessioni (perché è quello che succederà) con un Paese, l’Ucraina, distrutto, centinaia di migliaia di morti e feriti, milioni di sfollati, violazioni reciproche, anche se su scala diversa, dei trattati internazionali?

Quello di Antigone, alla fine, era un dilemma più semplice rispetto a quelli, che, globalmente, si presentano oggi all’umanità.

La risposta è sempre la stessa, dovrebbero valere le leggi “divine”, che per noi sono i diritti fondamentali della persona umana, che abbiamo raccolto in una dichiarazione universale ma che stiamo collettivamente dimenticando e che, colpevolmente, lasciamo siano calpestati un po’ dappertutto, insieme alla ragione.

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