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  • Immagine del redattoreStefano Catone

Cosa ci fanno le Ong nel Mediterraneo

Le Ong sono complici della "invasione". Sono loro che partecipano, che "attraggono", che come un "nastro trasportatore", o come tanti "taxi del mare", sono responsabili dei flussi migratori che attraversano il Mediterraneo. Sono loro che li causano, quindi sono loro la causa della morte di tante persone in mare. Perché lo fanno? Perché sono finanziate da poteri occulti (ma nemmeno troppo) che mirano a fare strage della civiltà europea: delle "nostre" tradizioni, del "nostro" modo di vivere, della "nostra" cultura. Quante volte l'avete sentito ripetere, negli ultimi anni? Eppure per smontare questa retorica sarebbe sufficiente un solo grafico. Questo:



Questo grafico lo abbiamo pubblicato nella seconda metà del 2018, in quella che è a tutti gli effetti la prima pubblicazione di People: Il capitale disumano. I dati ci raccontano una dinamica molto semplice: al crescere dei flussi migratori, in particolare nel 2014, la risposta governativa fu quella di organizzare delle missioni di ricerca e soccorso, la più famosa delle quali fu "Mare nostrum", che però durò un solo anno, non essendo stata rinnovata dal governo successivo. Ed è a questo punto che entrano in gioco - operativamente e con numeri rilevanti - le Ong: Organizzazioni Non Governative. Che operano, appunto, al posto dei governi, facendo quel che i governi dovrebbero - ma non vogliono - fare. Alla missione "Mare nostrum" governativa si sono così sostituite le Ong. E attorno a loro hanno iniziato, mese dopo mese, anno dopo anno, a vorticare a velocità sempre più elevata tesi strampalate che sono diventate accuse infondate e poi processi. Ricorderete, su tutte, le indagini del procuratore Zuccaro. 

Compito di una casa editrice è anche questo: stare in mezzo ai cambiamenti, cercare di interpretarli e di offrire delle chiavi di lettura. Lo facemmo allora, con i dati contenuti ne Il capitale disumano. E abbiamo continuato a farlo, negli anni. Raccontando l'evoluzione del fenomeno (con Lontano dagli occhi, di Matteo De Bellis), fantasticando (sì, anche noi!) attorno alle Ong (con Solidarancia, di Sarita Fratini), spiegando come si mette in mare una nave per fare salvataggi (con ResQ, di Alessandro Rocca). Denunciando il razzismo sistemico che permea la nostra società (con E poi basta, di Espérance Hakuzwimana, Ladri di denti, di Djarah Kan, Corpi estranei, di Oiza Q. Obasuyi, con il secondo numero di Ossigeno). Portando lettrici e lettori a esplorare le cause delle migrazioni (con Kabul, crocevia del mondo, di Nico Piro, con Il vestito azzurro, di Antonella Napoli, con La strada di Se). E tanti altri titoli.

Sarebbe sufficiente un solo grafico, per spiegare cosa ci fanno le Ong nel Mediterraneo. E però non è così: abbiamo bisogno di studio, pensiero, parola, racconto. Abbiamo bisogno di protagoniste e protagonisti. Di lettrici e lettori e di scrittrici e scrittori. Come sempre potete scriverci a info@peoplepub.it.




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