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  • Immagine del redattoreStefano Catone

L'ex SS applaudita (e i precedenti del Canada con i criminali nazisti)



Un applauso di riconoscimento per un eroe di guerra, combattente durante la Seconda guerra mondiale. A tributarlo è la House of Commons del Parlamento canadese, a riceverlo Yaroslav Hunka, combattente sì durante la Seconda guerra mondiale, ma con i nazisti. Per la precisione con la 14. Waffen-Grenadier-Division delle SS, " un'unità militare nazista" ha scritto il Centro Amici di Simon Wiesenthal "i cui crimini contro l'umanità durante l'Olocausto sono ben documentati".

Hunka è stato definito dal Presidente della Camera Anthony Rota "un veterano di guerra ucraino-canadese della Seconda guerra mondiale che ha combattuto per l'indipendenza ucraina contro i russi" e "un eroe ucraino e canadese". Il tutto si è svolto durante la visita di Zelensky in Canada.


Rota ha successivamente ritrattato l'accaduto, scusandosi per essere "venuto successivamente a conoscenza di ulteriori informazioni" sul passato di Hunka. "Questa iniziativa è stata interamente mia... Voglio in particolare estendere le mie più profonde scuse alle comunità ebraiche in Canada e nel mondo". L'ufficio del Primo Ministro Justin Trudeau ha negato qualsiasi coinvolgimento, tradendo di fatto imbarazzo per il tributo.


Non si tratta di una discussione nuova, in Canada. Risale infatti agli anni Ottanta - scrive The Guardian - l'indagine promossa da "una commissione di inchiesta governativa, per stabilire se il Canada fosse diventato un rifugio per criminali di guerra", dato che negli anni precedenti era stato consentito l'ingresso a circa 600 membri della divisione cui apparteneva Hunka. Secondo la commissione “I membri della divisione Galizia sono stati selezionati individualmente per motivi di sicurezza prima dell’ammissione in Canada. Le accuse di crimini di guerra contro la divisione della Galizia non sono mai state provate, né nel 1950, quando furono formulate per la prima volta, né nel 1984, quando furono rinnovate, né davanti a questa commissione”.


Negli anni Settanta, a Edmonton, è stato installato anche un memoriale in ricordo dei combattenti ucraini delle SS, dedicato "A coloro che hanno combattuto per la libertà dell'Ucraina". Il monumento, vandalizzato, è stato difeso dalla Chiesa cattolica del posto, definendo l'atto "parte della decennale campagna di disinformazione russa contro l'Ucraina e gli ucraini per creare una falsa immagine nazista dei combattenti per la libertà ucraina".


E la discussione si è riproposta ancora e ancora, come nel momento in cui il Canada si è trovato, negli anni Duemila, a dover gestire la richiesta di estradizione di Michael Seifert, criminale di guerra ucraino-tedesco processato dalla giustizia italiana per le violenze di cui si è reso responsabile quando prestava servizio presso il lager di Bolzano. Anche in quel caso, il parroco locale prese le parti di Seifert, accostando il suo nome a quello di Gesù per via del trattamento riservatogli dalla giustizia.


Sul caso di Yaroslav Hunka, The Guardian riporta anche l'opinione di Dominique Arel, titolare della cattedra di studi ucraini presso l’Università di Ottawa, il quale ha dichiarato all’emittente canadese CBC che "la divisione di cui Hunka faceva parte aveva attirato migliaia di volontari ucraini, molti dei quali si univano con la speranza di poter raggiungere l’indipendenza ucraina".

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