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  • Immagine del redattoreRedazione People

La mia storia, la storia di tutte e tutti


Sono sott’acqua. Attorno a me c’è il mare. Sopra il mare c’è la notte e in mezzo alla notte c’è la luna. La vedo là, distante. Fra me e lei, un muro salato e trasparente.

Penso: ok, è finita. È stato bello fino a qui. Ma ora muoio annegato anche se non ho ancora compiuto vent’anni. Penso a mio padre, a mia madre. Penso a tutte le cose che vorrei ancora fare. Ma non ho paura di morire. Mi sento stranamente in pace. Come non sono mai stato.


Vedo la luna da sotto il mare. Bellissima. È luna piena.

Annego, penso. Annego.

Mi preparo. Chiudo gli occhi.

Non sono mai stato così libero. Così in pace. Sono felice.


Ma a un tratto, ecco che una voce dentro di me dice: “Muoviti!”.

Così torno a galla.

“Muoviti!”

La voce mi spinge fuori dal mare. Mi spinge fuori il mare.

“Muoviti!”

La voce mi prende per le braccia.


Mi prendono per le braccia, raggiungo il gommone. Mi aggrappo, mi salvano.

Sono salvo, mi hanno salvato. Come potete leggere, non sono morto. Sono vivo, vivissimo! Ce l’ho fatta ad arrivare fino a qui. Fino a oggi. Fino a voi.

Anche se me la sono vista brutta...

Tutta colpa di un tizio di duecentotrenta chili che quasi mi fa annegare. Si è arrampicato sulle mie spalle per arrivare perprimo al gommone e mi ha spinto in fondo al mare.

Duecentotrenta chili di gelatina nera che ti mandano sott’acqua, sempre più giù. Più giù.

Fino a scoprire chi sei.


Spero non abbiate mai provato la sensazione di sprofondare nell’acqua, di notte. Nell’acqua della notte.

Non è bello morire così... sotto il peso di un enorme gigante di colore.

Ma io non sono morto. Io quella notte sono diventato un altro. Sono risorto.

E sono qui per raccontarvi la mia storia.

Spero vi interessi. Perché non rimanga solo mia. Ma perché, come le storie migliori, diventi la storia di tutte e di tutti.


Cominciamo dall’inizio.

Mi chiamo Nathan Kiboba M’bang-a-ngo, ho ventotto anni e sono cinese.


Quando faccio questa battuta nei miei spettacoli di stand up comedy ridono tutti.

Voi state ridendo?

Chi siete? Dove vi trovate? Dove state leggendo questo libro? Siete sposati, amate qualcuno? Una donna, un uomo?Avete dei figli? Siete mai stati felici?


Scusate, ricomincio. Tendo a perdermi nella mia immaginazione e a divagare.

Mi chiamo Nathan e voglio raccontarvi la mia storia. Ci sono tante storie che le assomigliano, ma questa è la mia. Magari vi interessa, magari invece vi farà schifo. Come certi cibi che non ci piaceranno mai.

Però, vi prego, se non vi piace, per favore, non me lo fate sapere. Perché altrimenti ci rimango male.

Quando inventi, è tutto più facile. Ma io parto sempre da me, da quello che mi è successo davvero. E questa volta non voglio esagerare la realtà come faccio in teatro, per rubarne il lato comico. Parto da me, perché ho bisogno di raccontare. Di raccontarmi.

Anche se non è facile mettersi nudi, qui, davanti a tutti, in mezzo alle parole.

E quando ci sarà da rattristarsi, siate tristi con me.

Ma soprattutto ridete quando ci sarà da ridere. Anche se la storia non vi fa ridere, anche se il libro non vi fa ridere, per favore, fatelo come gesto di solidarietà internazionale. Globale, oserei dire.

Farvi ridere è la mia missione. Non c’è niente che mi faccia stare meglio di sentire le vostre risate arrivare fino a qui.


Dunque, da dove iniziamo?

Ah, sì.

Da me che esco dall’acqua dopo aver scampato la morte.

Riprendiamo da qui.


Il prologo de "La luna da sotto il mare", il nuovo libro di Nathan Kiboba e Cristiano Sormani Valli.

Puoi acquistarlo a questo link.

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