Ha ragione Lollobrigida, quando dice che l'antifascismo «purtroppo ha portato in tanti anni a morti».
Le prime morti che vengono in mente sono quelle di Giacomo Matteotti, Giovanni Amendola, Lea Schiavi, Carlo e Nello Rosselli, Enrico Bocci, Irma Bandiera, Bruno Buozzi, Felice Cascione, Duccio Galimberti, Antonio Gramsci, Leone Ginzburg, Piero Gobetti e poi Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio e Ettore Cervi.
Ma sono solo alcune le tra le tante, tantissime. Migliaia.
Lollobrigida dovrebbe conoscerle molto bene. È tutta gente morta appunto perché antifascista, ammazzata da quelli che la fiamma nel simbolo del suo partito commemora ancora oggi.
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