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  • Immagine del redattoreFranz Foti

Trump escluso in Colorado, perché è troppo presto per brindare

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La corte suprema statale del Colorado ha stabilito stanotte (ora italiana) che Donald Trump non potrà essere incluso nelle liste elettorali delle primarie repubblicane.


La sentenza (approvata a maggioranza semplice) fa riferimento all’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, e in particolare si basa sulla sezione 3 del 14esimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, secondo la quale «nessuno potrà essere Senatore o Rappresentante nel Congresso, o elettore per il Presidente e il Vice-Presidente o potrà tenere qualsiasi ufficio, civile o militare, presso gli Stati Uniti o presso qualsiasi Stato, se, avendo previamente prestato giuramento -come membro del Congresso o come funzionario degli Stati Uniti o come membro del Legislativo di uno Stato o come funzionario amministrativo o giudiziario in uno Stato- di difendere la Costituzione degli Stati Uniti, abbia preso parte a un'insurrezione o ribellione contro di essi o abbia dato aiuto o sostegno ai loro nemici. Ma il Congresso può, col voto dei due terzi di ciascuna Camera, rimuovere questa causa di interdizione.»


Ma questo, concretamente, cosa comporta? Meno di quello che potrebbe sembrare, purtroppo. Per tre motivi.


  1. La corte del Colorado ha già stabilito che la sentenza sarà sospesa in caso di ricorso alla Corte Suprema Federale entro il 4 gennaio, ed è estremamente probabile che questo ricorso (già annunciato dai legali di Trump) ci sarà e sarà ammesso. Quindi Trump potrebbe comunque partecipare alle primarie in Colorado. Peraltro, ad oggi il suo margine sugli altri candidati è tale che potrebbe tranquillamente aggiudicarsi la nomination repubblicana anche senza un solo voto in quello stato.

  2. La Corte Suprema Federale è fatta per 6 giudici su 9 di conservatori, 3 dei quali nominati dallo stesso Trump. È più che lecito attendersi che si esprimano in suo favore.

  3. Allo stato attuale di enorme divisione della politica statunitense (ne abbiamo scritto molto anche su questa rivista) è probabile che questo porti paradossalmente persino più consensi a Trump, nel suo elettorato, mentre sembra meno plausibile che scaldi particolarmente l’elettorato democratico.


Con questo non vogliamo sminuire la decisione dei giudici del Colorado, di portata storica (è la prima volta nella storia che quella parte della Costituzione viene usata contro un candidato alla presidenza), né è possibile escludere che abbia conseguenze negative per Trump tanto sul piano giudiziario che su quello dell’opinione pubblica. Se c’è una cosa che questo periodo storico ha dimostrato è di saperci sorprendere con estrema frequenza.


Ma per stappare lo champagne è un po’ presto, purtroppo.

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