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  • Immagine del redattoreRedazione People

Dubbio costante e decisione rapida



Pubblichiamo un estratto dalla prefazione scritta da Riccardo Cucchi per La valigia di Messi, il libro di Hernán Casciari pubblicato da People.


In tanti hanno cercato di spiegare il mistero del calcio.

Si sono impegnati in questo lavoro di decifrazione letterati, poeti, filosofi, giornalisti e persino sociologi. Un lavoro lungo un secolo, lungo quanto la vita stessa di questo sport nato alla fine dell’Ottocento.

A elencarli tutti non basterebbero le pagine di questo libro. E non ho intenzione di cimentarmi in un esercizio che chiunque potrà fare, se lo desidera, in modo abbastanza agevole.

Ma tra le tante definizioni ce n’è una, in particolare, che ha accompagnato la mia vita di tifoso prima, di radiocronista poi e ancora di tifoso quando il microfono si è spento. È di Osvaldo Soriano, straordinario narratore e giornalista argentino di Mar del Plata, un innamorato del calcio e tifoso del San Lorenzo de Almagro.

Poche parole per fissare una visione: «Il calcio è dubbio costante e decisione rapida».


Quanta bellezza. Una bellezza applicabile alla nostra esistenza. Nel mio caso, perfettamente aderente alle difficoltà del mio lavoro: raccontare il calcio alla radio significa decidere velocemente, narrando l’azione senza mai cedere alla presunzione della certezza. Il dubbio costante è l’anticorpo per eccellenza contro gli errori e la superficialità. Anche a microfono spento, forse di più.

Quel binomio “dubbio costante e decisione rapida” ha bisogno soprattutto di uno spazio temporale preciso: l’istante. Perché nel calcio la velocità è essenza. La velocità della palla, quella del corpo che corre, quella del pensiero. La frazione di tempo si inserisce tra i termini dubbio e decisione, dando loro sostanza.


È questo il campione? Spesso me lo sono domandato. E credo che oggi, dopo tanti anni di calcio visto e vissuto, posso darmi la risposta: sì, il campione è questo, colui in grado di armonizzare nel proprio gesto, insieme tecnico e fisico, il «dubbio costante» e la «decisione rapida». È per questo che amiamo i campioni. Perché, esseri umani come noi, sono capaci tuttavia di gesta straordinarie. Un po’ come gli eroi omerici. Pensateci. Certo, i calciatori non hanno bisogno di battersi o di uccidere i propri nemici, per fortuna. E Messi risponde perfettamente alle caratteristiche individuate da Soriano.

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